Una confisca del valore di 3 milioni: è stato arrestato un professionista comasco della frode fiscale e di evasione

Guardia di Finanza A seguito di una lunga indagine, è stato eseguita oggi la misura cautelare personale e il sequestro

Un maxi sequestro del valore di quasi 3 milioni di euro e una misura cautelare personale: sono questi i provvedimenti eseguiti nella giornata di oggi dalla guardia di finanza di Olgiate Comasco a carico di un professionista con studio in centro e di alcune società a lui legate con sede in città.

Leggi anche

Nello specifico si tratterebbe di un commercialisti e di una società cooperativa sociale ONLUS, una SRL, una SRL semplificata ed una società cooperativa a responsabilità limitata da questi gestite o comunque ritenute a questi riconducibili.

Al sequestro e alla misura cautelare ha portato una lunga indagine che ha fatto emergere una serie di reati di dichiarazione fraudolenta realizzata tramite artifici, emissione di fatture per operazioni inesistenti , sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, e altri reati, commessi da settembre 2015 a giugno 2019.

Le indagini eseguite dalla Guardia di Finanza infatti hanno permesso di accertare che il professionista in questione, in qualità di amministratore di una società cooperativa a responsabilità limitata, a fronte di servizi di consulenza fiscale e tenuta della contabilità ed elaborazione paghe, ha falsificato fatture e contratti ai fini di un’indebita esenzione del pagamento dell’IVA. Ciò gli ha consentito di annotare in contabilità, quali operazioni esenti ai fini dell’IVA, ricavi che avrebbero dovuto scontare l’aliquota IVA ordinaria del 22% e di esporre, nei modelli IVA annuali, un debito IVA pari a zero.

Inoltre il professionista stesso al fine di consentire a un’altra società cooperativa a responsabilità limitata, riconducibile a questa stessa persona, l’evasione sull’IVA e le imposte dirette secondo le indagini ha emesso , nei confronti di quest’ultima, diverse fatture a fronte di operazioni inesistenti per un valore complessivo di oltre 1.360.000,00 euro.

A questo si aggiunge che, a fronte di un personale debito erariale di oltre 600.000 euro, derivante da una evasione IRPEF per gli anni 2014, 2015 e 2016 ed al fine di occultare al Fisco il proprio patrimonio, il suddetto professionista avrebbe secondo le indagini attribuito fittiziamente alla moglie la totalità delle quote di partecipazione della SRL e della SRLS, sopra menzionate, trasferendole così il diritto di proprietà su terreni ed appartamenti ricadenti nel patrimonio delle società.

Queste quote sarebbero poi state fittiziamente trasferite ad una società di diritto marocchino, rappresentata come procuratore speciale dal medesimo professionista. Il corrispettivo della compravendita delle quote pari a 300.000 euro sarebbe stato quindi versato in favore della moglie del professionista, che a sua volta lo avrebbe rimesso nuovamente nella disponibilità della SCRL, attraverso un’operazione di aumento del capitale della medesima società.

Infine, a fronte di un debito erariale di oltre 200.000 euro a carico della sopra menzionata società cooperativa a responsabilità limitata (beneficiaria delle fatture per operazioni inesistenti emesse dal professionista), nella sua qualità di presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa, questa persona avrebbe sottoscritto polizze assicurative (in cui egli stesso ed i propri familiari comparivano come beneficiari) per un valore pari ad oltre un milione di euro, pagate con assegni tratti dal conto corrente della cooperativa ed intestandole ad altra SRL, interamente partecipata dalla società marocchina, cui aveva trasferito l’intero patrimonio familiare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA