8mila per rientrare dalla Puglia
positivi al Covid. Lui è di Uggiate

Due ragazzi erano bloccati in una masseria,Sono tornati in ambulanza (spesa di 2400 euro),ma con una scorta giudiziaria (costata 5500 euro)

Positivi al Covid, ottomila euro per tornare a casa dalla Puglia. La spesa sostenuta, tra ambulanza e auto di scorta, per riportare a casa Lorenzo Cavalleri – 21 anni residente in paese - e la fidanzata, Noa Dardani, sua coetanea residente in Svizzera; entrambi studenti di Economia all’Università di Lugano. Il caso è stato segnalato con una lettera al ministro della salute Roberto Speranza dalla madre della ragazza Barbara Gazzale Dardani.

Durante una vacanza a Ostuni, hanno scoperto di essere positivi al Covid. Quella che doveva essere una vacanza di mare, sole e divertimento si è trasformata in un incubo.

Isolati in casa

Ora sono in isolamento a Drezzo, in una casa messa a loro disposizione da parenti. Stanno bene, in attesa di lasciarsi alle spalle una disavventura iniziata il 17 agosto, con l’arrivo in una masseria a Ostuni, dove hanno scoperto di essere entrambi positivi al Covid.

Sono stati loro stessi a chiedere di poter effettuare il tampone.

«Ero stato in Sardegna con amici dall’8 al 15 agosto – racconta Lorenzo – Sono sempre stato bene. Quando sono tornato a casa e ho letto sui giornali che nella zona dove ero stato con i miei amici (Costa Smeralda, Porto Rotondo, Porto Cervo) c’erano stati piccoli focolai, ho cominciato a prendere la precauzione di misurarmi la febbre».

«Non avendo alcun sintomo - precisa - il 17 sono partito con la mia fidanzata per una vacanza a Ostuni. All’arrivo, la mattina del 18 ho misurato la febbre ed era 37,5°-37,6°. Mi sono un attimo allarmato e ho voluto verificare se fossi stato contagiato».

Su sei amici con cui ha condiviso la vacanza in Sardegna (di Cernobbio e uno di Sagnino), lui e un altro sono risultati positivi.

«Per precauzione ci siamo chiusi in camera, abbiamo chiamato il proprietario della masseria e chiesto di fare il tampone – riferisce Noa – Fatto il tampone, dall’esito arrivato in serata abbiamo appreso di essere positivi. Da quel momento siamo stati completamente abbandonati dall’Asl di Brindisi, a eccezione di una dottoressa che ci ha dato una mano. Continuavamo a chiedere di poter tornare; dal 19 avevamo la disponibilità di un’ambulanza che sarebbe partita da Cernobbio, ma non è mai stata data l’autorizzazione perché, da quanto ci è stato riferito, nel protocollo non è previsto lo spostamento di malati Covid dal luogo in cui hanno l’esito a quello di residenza».

Settimana da reclusi

«Il proprietario della masseria, molto gentile, ci lasciava pranzo e cena fuori dalla porta della camera. Lui stesso ha chiesto all’Asl indicazioni su come organizzarsi per cambiare lenzuola, biancheria e smaltire i rifiuti, ma non ha ricevuto risposte esaustive. Per una settimana siamo rimasti chiusi in una stanza senza finestre e senza poter buttare la spazzatura o ricevere biancheria pulita».

«La situazione era insostenibile – proseguono i giovani - La masseria si è svuotata perché gli ospiti se ne sono andati quando hanno saputo di due casi positivi e anche le prenotazioni sono state tutte disdette. Ci è dispiaciuto per i problemi economici causati alla masseria».

Un’odissea finita il 24.

«La dottoressa con cui eravamo in contatto è riuscita a trovare una soluzione per consentire il nostro rientro con un’ambulanza, partita dalla Puglia, con una scorta di due poliziotti della polizia giudiziaria fino al luogo della quarantena – afferma Noa – Il trasferimento in ambulanza è costato 2.400 euro, più altri 5.500 euro per l’auto della giudiziaria».

Ai primi di settembre faranno il doppio tampone per verificare se si siano negativizzati.

«Non siamo stati sprovveduti. Abbiamo cercato di seguire le misure di prevenzione, ma soprattutto nei luoghi di villeggiatura girano tante persone, anche rientrate dall’estero. Spero che non succeda ad altri una vicenda come la nostra – conclude Lorenzo – Se si scopre di essere positivi quando si è in casa propria, non ci si deve spaventare, ma affrontare con tranquillità l’isolamento».n 
Manuela Clerici

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