A Como non è finita
Ieri 19 morti
e 948 nuovi positivi

Resta altissima la pressione sugli ospedali con 441 ricoverati soltanto nei presidi di Asst Lariana. Il virus non molla: quasi cento casi scoperti a Como città

Dopo un breve e presunto calo il contagio rialza la testa, a Como 948 positivi, 19 decessi e i ricoveri che non accennano a diminuire. Gli ospedali lariani sono ancora in trincea.

Il bollettino diffuso quotidianamente dalle Regione riferisce di 42mila tamponi effettuati con 9221 esiti positivi, il tasso di positività resta alto al 21,8%. Davanti al dato comasco c’è come sempre quello di Milano (+3706), è di poco avanti Monza (+986) e subito dietro Varese (+922). Sempre drammatico il bilancio dei decessi per Covid, 175 a livello regionale di cui 19 nel comasco, tutti lutti che interessano la provincia e non il capoluogo lariano.

I decessi

Delle persone spirate ieri nel comasco 14 avevano più di 75 anni, 5 tra i 65 e i 74 anni. A Milano è morto anche un minorenne. Sono 270 i decessi nel comasco da ottobre, 908 dall’inizio di marzo di cui 145 a Como città. Se giovedì il conto dei malati negli ospedali in Lombardia faceva ben sperare ieri i nuovi ricoveri hanno superato ancora le dimissioni. I principali presidi ospedalieri della nostra provincia restano stretti nella morsa del Covid. Questa è la progressione dal 2 novembre a giovedì dei pazienti ricoverati nell’Asst Lariana, quindi tra Sant’Anna, Sant’Antonio Abate di Cantù e Mariano. Il 2 erano 298, il giorno seguente 302, poi 329, 353, 367, quindi esattamente due settimane fa 378, poi 380, ancora 393, martedì 10 novembre 398, quindi 403, 410, 433, sabato scorso 442, domenica 431, poi 449, 452, mercoledì 448 e venerdì 462. A ieri eravamo a 441, di cui 362 al Sant’Anna, 48 a Cantù, 21 a Mariano e 10 in Napoleona, in più in attesa in pronto soccorso 14 pazienti a San Fermo e altri 21 al Sant’Antonio Abate. Dei 441 ricoverati 187 sono ventilati forzatamente, 33 sono in terapia intensiva. Occorre specificare che diversi pazienti a causa dei posti letto pieni vengono trasferiti negli ospedali fuori provincia.

Gli accessi

«Per il nostro territorio è verosimile che ancora per le prossime settimane si debba contemplare una situazione con connotazione emergenziale – spiega Fabio Banfi, direttore generale dell’Asst Lariana - per l’area intensiva la situazione è sotto controllo. Si conferma, invece, un significativo numero di pazienti che necessitano di assistenza ventilatoria».

Sotto pressione anche il Fatebenefratelli di Erba e il Valduce a Como. «Forse l’ultima settimana è stata lievemente meno drammatica - spiega Mauro Turconi, il segretario generale del Valduce – ma ieri in pronto soccorso c’erano 28 pazienti, dei quali 14 sospetti Covid. Ancora tanti. Temo sia ancora presto per dire che ci sono segnali di calo». Tornando ai contagio all’interno della nostra provincia in città ieri i nuovi positivi individuati sono stati 97, a Cantù 62, 41 a Lomazzo, 34 a Turate, 30 a Lomazzo, 28 a Mariano Comense, 21 ad Appiano, 20 a Cermenate, 19 a Mozzate, 17 a Olgiate Comasco, 15 a Fino Mornasco, 13 a San Fermo della Battaglia e 12 a Erba.

A livello lombardo 42.248 tamponi effettuati è di 9.221 il numero di nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Lombardia, per una percentuale del 21,8%. Un dato non ancora in flessione seppure la diminuzione di chiamate al 118 nelle province più colpite ha fatto diminuire da tre a due i check point clinici avanzati, dove vengono portati i casi sospetti per accertare che siano positivi al Coronavirus prima di smistargli negli ospedali.

Chiudono infatti i punti all’autodromo di Monza e a Milano Fiera e ne aprono due altri: uno a Bresso, nel Milanese, e uno a Malpensa Fiere, a Busto Arsizio.

Non continua invece la flessione iniziata ieri nei ricoveri, anche se gli accessi rallentano: sono 930 le persone ricoverate in terapia intensiva, quindici più di ieri e 8.304 quelli negli altri reparti, mentre i decessi sono stati 175, per un totale complessivo di 20.190.

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