Accudivano i bimbi ricoverati
«Lui palpeggiò una mamma»
A processo uomo di Senna

L’episodio nella notte in Pediatria al Sant’Anna. Ad aggravare la posizione un film esplicito fatto partire sul cellulare e atti osceni. Ma lui sid ifende: «Sono innocente». Ieri la prima udienza

Mentre il figlio dormiva nel suo letto di ospedale, il padre una notte avrebbe fatto partire un filmino porno sul suo telefonino e un’altra sera avrebbe palpeggiato la mamma di un altro bimbo ricoverato nella stanza. Con queste accuse un papà di 50 anni di Senna Comasco (di cui non è possibile rivelare il nome per tutelare l’identità del figlio minorenne) è finito a processo in Tribunale a Como. Ieri la prima udienza, di apertura. L’accusa ipotizzata a carico dell’uomo è quella di violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico. L’uomo, secondo la Procura, nel gennaio del 2019 avrebbe palpeggiato e baciato in zone proibite una donna mentre entrambi si trovavano nel reparto di pediatria dell’ospedale Sant’Anna.

A raccontare quanto accaduto la stessa donna, che si è rivolta agli investigatori per ricostruire una vicenda che ha lasciato incredula lei stessa. Stando alle contestazioni l’indagato si trovava in pediatria per assistere il figlio molto piccolo, ricoverato per una patologia fortunatamente non particolarmente grave. Il figlio dell’uomo si trovava nella stessa stanza con un altro bambino, assistito a sua volta da un genitore: la madre. I due si sono ritrovati a passare la notte in ospedale, accanto al letto dei rispettivi figli. E nel corso di quella notte per due occasioni il papà di Senna avrebbe tentato di molestare la donna. La prima volta, mentre lei dormiva, le avrebbe toccato una gamba. Svegliata, lui si è immediatamente schermito dicendole che voleva soltanto verificare se avesse freddo.

Quando la donna è successivamente riuscita a riprendere sonno sul divano della stanza, lui sarebbe tornato all’attacco baciandola nella zona bassa della schiena. Scoperto, sarebbe fuggito dalla stanza. Ma a carico dell’uomo - difeso dagli avvocati Ivana Anomali e Ciro Cofrancesco - c’è un’ulteriore contestazione, quella di atti osceni in luogo pubblico. Alcuni giorni più tardi, sempre mentre si trovava nella stanza della pediatria con il figlio e un altro bambino, si sarebbe messo a guardare un video pornografico sul telefonino. Quindi avrebbe compiuto atti osceni all’interno della stanza, con il rischio di essere visto dai giovanissimi pazienti. La vicenda è approdata ora in aula, dove l’uomo professa la propria innocenza. Il processo proseguirà il prossimo marzo.

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