Como, fontana riempita di droga
Il cane la fiuta ( VIDEO )

Blitz dei carabinieri in presa diretta ai giardini a lago. Hascisc e marijuana nascosti tra le pietre della fontana. Stranieri assoldati per spacciare sette giorni su sette

Là dove c’era l’acqua della fontana è tutto uno spuntare di sacchettini di plastica dai colori più svariati. Basterebbe contare quelli per rendersi conto di quanta droga giri tra la locomotiva e gli scivoli dei bambini, ai giardini a lago. Terminale ultimo di un traffico sempre più redditizio, manodopera a poco prezzo di una macchina complessa abile a sfruttare chi è disposto a violare la legge per qualche euro, una manciata di giovani di origine africana, soprattutto provenienti da Ghana e Gambia.

Sono le 11 di un anonimo martedì mattino. La zona dei giardini è frequentata da qualche proprietario di cane al passeggio, jogger, automobilisti in cerca di un parcheggio e e cinque uomini in borghese della compagnia e della stazione carabinieri di Como. Sono impegnati in un servizio contro lo spaccio e non impiegano molto tempo a individuare il punto dove poter gettare l’amo e far finire nella rete chi, ai giardini, la droga la vende.

Un rapido giro dietro al Monumento ai Caduti e dietro al Tempio Voltiano - dove a parte qualche cane, poche mamme con passeggino e alcuni pensionati non c’è altro - consente di concentrare l’attenzione sulla zona nelle vicinanze di via Corridoni.

Nel semicerchio di panchine attorno alla vecchia locomotiva ci sono sette ragazzi, tutti africani. Funziona così, spiegano gli investigatori. Il gruppo di giovani è sempre in movimento. C’è chi si occupa di nascondere la droga, chi di recuperarla dal nascondiglio quando è il momento di venderla, chi di prendere i contatti con gli acquirenti.

Il contatto tra cliente e spacciatori è più semplice del previsto. I compratori in cerca di hascisc o marijuana - qui di cocaina o eroina non ne gira - passano e, semplicemente, chiedono. Contrattano il prezzo. A questo punto qualcuno si stacca, infila la mano tra i sassi della vecchia fontana, e torna con il quantitativo richiesto.

https://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/carabinierigiardini_1043267_44/?attach_m&object_id_from=1329524&content_type_from_id=11

La droga è già divisa. Pronta a essere venduta senza perdere troppo tempo a pesarla. Soldi da una mano, stupefacente dall’altra e l’affare è presto fatto. A ridosso dei weekend o nel tardo pomeriggio, soprattutto d’estate, il viavai è particolarmente intenso.

In un anonimo martedì mattina il bazar, sempre aperto sette giorni su sette e quasi ventiquattr’ore al giorno, non è particolarmente frequentato. La zona non è così agevole da controllare. I carabinieri, ancorché in borghese, non passano inosservati. Si nota il gruppetto nella zona delle panchine confabulare sempre più agitato. Un ragazzo inforca la bicicletta e si allontana pedalando veloce, appena prima dell’arrivo di un’auto della radiomobile e di due mezzi della compagnia intervento operativo di Milano e dell’unità cinofila di Casatenovo. Alla vista dei militari i ragazzi provano ad allontanarsi, ma vengono tutti quanti bloccati - a eccezione di quello con la bici, ormai lontano.

Il giovane pastore tedesco si aggira agitato nei punti indicati dal suo istruttore. Punta uno dei ragazzi, un diciottenne del Gambia: in tasca i carabinieri gli trovano 7 grammi di marijuana e 1 di hascisc. Viene denunciato a piede libero per detenzione ai fini di spaccio.

Ma il lavoro del “lupo” non è finito. Ogni angolo della fontana è un nascondiglio perfetto. A terra centinaia di sacchettini colorati. L’odore di marijuana lo si sente anche senza essere dotati del fiuto del cane antidroga. Dopo diversi minuti, il pastore tedesco inizia a grattare su un tubo di plastica. La droga è lì. E, infatti, ecco spuntare un involucro con altri 7 grammi di marijuana.

In un altro anfratto tra i sassi gialli e rossi spunta invece un “grinder” di metallo, un piccolo cilindro utilizzato per macinare la marijuana e poterla poi aggiungere al tabacco delle sigarette.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo carabinierigiardini