Ancora niente chiavi
Como Nuoto e Comune
ignorano la sentenza

La società sportiva che gestiva il lido: «Irregolare l’assegnazione alla Pallanuoto Como». E nessuno fa rispettare la decisione dei giudici

La Como Nuoto chiede al Comune di verificare il numero degli atleti dichiarati dalla Pallanuoto per l’aggiudicazione della piscina di viale Geno. Ma non consegna le chiavi e l’assessore Pettignano non fa niente. Prosegue lo stallo sull’impianto sportivo chiuso da mesi e mai riassegnato dopo un bando che ha scatenato una guerra giudiziaria.

«Da oltre quattro mesi trasmettiamo a Palazzo Cernezzi le nostre perplessità – dichiara in una nota Mario Bulgheroni, il presidente della Como Nuoto, storico gestore della piscina – tutto supportato da analisi, dettagli e documenti. Il Comune ha tutte le informazioni e gli strumenti per verificare i dati comunicati in sede di bando». Segue una mail certificata in cui si spiega che sono stati forniti gli estremi al Comune per controllare l’effettivo numero degli atleti tesserati agonisti dichiarati dalla Pallanuoto Como. Indicando, solo a titolo d’esempio, tre atleti che non hanno le credenziali da agonisti. Sono seguite richieste di chiarimenti, allegati del Coni come controprova, nominativi di pallanuotisti non agonisti per il periodo preso in esame dal bando. Como Nuoto ha segnalato anche tre atleti della società di Genova che ha partecipato alla gara insieme alla Pallanuoto che non corrispondono alla Federazione nuoto. Insomma, secondo la Como Nuoto basta e avanza.

«Non fornire i dati è un’inadempienza – si legge nella mail al Comune – con il conseguente annullamento dell’aggiudicazione. E comunque ove verificato Pallanuoto e la società genovese avrebbero comunicato dei dati non corretti. Dunque si proceda senza indugio con la decadenza dell’assegnazione della piscina». La Como Nuoto rivuole la piscina. «Oggi come ieri - è la replica di Giovanni Dato, presidente della Pallanuoto Como - attendiamo convocazioni ufficiali da parte del Comune per dare finalmente esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato».

Sono due anni che Como Nuoto e Pallanuoto fanno la guerra in tribunale per vincere il bando per l’impianto sportivo messo a gara dal Comune. Uno dei criteri per l’assegnazione è il numero degli atleti agonisti in un certo lasso di tempo. I giudici hanno dato ragione per degli aspetti tecnici alla Pallanuoto, quindi il Comune lo scorso mese ha chiesto alla Como Nuoto la riconsegna delle chiavi entro il 30 giugno. Salvo cambiare le sorti del bando fatte le verifiche sul numero degli atleti dichiarati.

Ma, infatti, le chiavi che fine hanno fatto? Le ha ancora la Como Nuoto. «In merito alla consegna delle chiavi non c’è alcun giallo – dice ancora Bulgheroni – semplicemente si sta procedendo in particolare tutelando la salute in questo periodo di emergenza Covid di chi il trasloco dovrà effettivamente svolgerlo, come tempestivamente comunicato al Comune». Il Comune ha fatto sapere che nemmeno ieri ha ricevuto le chiavi. L’assessore al patrimonio Francesco Pettignano tace e l’amministrazione non si muove per riavere ciò che suo. Non ha un doppione, non chiama un fabbro, non emette ordinanze. Niente. Sul caso il consigliere Alessandro Rapinese aveva annunciato di portare entro oggi tutte le carte in Procura.

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