Appello della mamma di uno studente
«Basta ritardi, prendiamo il bus privato»

Cermenate - Il racconto: «Mio figlio va a scuola a Como utilizzando il C60, tornare a casa è stata subito un’impresa». «Mi sono fatta fare dei preventivi. Ma serviranno almeno 40-45 adesioni. Se no costerà troppo»

Anno scolastico nuovo, problemi vecchi. Sono passati solo tre giorni dalla prima campanella ma le famiglie già lamentano che i disagi segnalati in passato in tema di trasporto pubblico sono tutti confermati: corse troppo affollate, alcune al punto che gli autisti non aprono nemmeno le porte alla fermata, obbligando gli studenti ad attendere quella successiva. E allora una mamma di Cermenate, Angela Opsi, ha deciso che invece di masticare amaro fino a giugno tanto vale organizzarsi in autonomia, con un bus privato.

Non una boutade, ma un intendimento concreto. Tanto da essersi già rivolta a un’impresa di trasporti per un preventivo. Come prevedibile il costo non sarebbe poca cosa, decisamente più alto rispetto all’abbonamento del trasporto pubblico, ma, spiega «l’idea sarebbe riuscire a offrire un servizio che possa rappresentare per le famiglie la possibilità di avere una preoccupazione in meno, di non dover correre a recuperare i figli a Como in auto, di sapere che sono tutti seduti e distanziati».

Come contattare Angela Opsi

Chi volesse aderire può contattarla tramite Facebook. Suo figlio di 14 anni, racconta, ha iniziato lunedì la prima superiore all’istituto Starting Work. Le sue esperienze, ammette, in merito ai collegamenti Cermenate-Como in bus, risalgono a vent’anni fa – quando era lei studentessa e spesso restava a piedi – o si basavano sui racconti di una cugina che da quattro anni frequenta il Caio Plinio e da quattro anni si fa portare dai genitori alla prima fermata del paese della linea C60, Como-Bregnano, per riuscire a salire.

«Ero fiduciosa – dice – perché avevo sentito che avrebbero implementato le corse, ma subito il primo giorno di scuola non è risuscito a tornare». Così si è confrontata con altri genitori e ha scoperto che il disagio è diffuso. Una delle criticità maggiori, il bus delle 6.55 che parte da Cermenate ma alla seconda fermata ha già esaurito i posti, così i ragazzi che non riescono a salire e aspettano il secondo, sperando - spesso invano - in miglior sorte.

«Ho vaccinato mio figlio – prosegue Opsi – e non a cuor leggero, vista l’età, ma l’ho fatto per senso civico, di comunità, e anche per cercare di dargli la possibilità di vivere con maggior libertà. Noi famiglie abbiamo fatto il nostro dovere, ma mi sembra che l’abbiamo fatto solo noi. Non credo che non fosse possibile offrire qualcosa di meglio». Per questo ha deciso di prendere l’iniziativa e di rivolgersi a un’impresa di trasporti per capire se sia possibile attivare un bus privato che raccolga gli studenti sulla tratta che da Cermenate arriva a Como. «Mi sono già fatta fare dei preventivi – conferma – e i costi sono molto più alti rispetto a un bus di linea, ma dipende anche da quante adesioni si riuscisse a raccogliere. Per attivarlo ne servono almeno 40/45».

Il costo degli abbonamenti

L’abbonamento extraurbano per gli studenti ha una tariffa pari a 17,50 euro la settimana, 62 euro al mese e 592 l’anno. L’alternativa privata potrebbe arrivare a 140 euro al mese. Il fatto stesso che si valuti seriamente l’idea e che una ventina di persone si siano dette già interessate è segno concreto dell’esasperazione delle famiglie.

«Non se ne può più – continua Angela Opsi – E’ triste dover arrivare a questo punto, ma c’è un gran desiderio di restituire ai nostri ragazzi un po’ di normalità visto che questo è il terzo anno scolastico nel segno del Covid».

Silvia Cattaneo

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