Arnold’s, a volte ritornano
Il menù (e il pane) di allora

L’insegna Arnold’s, fuori da un locale, proprio nello stesso posto dove trent’anni fa c’era una paninoteca con lo stesso nome.

Non è sfuggita a nessuno, quell’insegna nella cosiddetta Borgovico nuova, il tratto della via in uscita verso Cernobbio. L’insegna Arnold’s, fuori da un locale, proprio nello stesso posto dove trent’anni fa c’era una paninoteca con lo stesso nome. Un locale famoso. Un locale cult, si dice in questi casi. Una delle poche birrerie dove potevi mettere qualcosa sotto i denti, dopo la una di notte. Non erano molti: c’erano “Il 35” e “Al Secondo” in città murata, il Vunciun (per via della pizza unta) e Benito. Poi sarebbe arrivato lo Scacco Matto. Erano i ritrovi dei nottambuli, che si cercavano con il lanternino, come fantasmi, in una città morta, che dopo le 22 diventava un dormitorio. Altro che George Clooney e il turismo di massa, con i locali che adesso spuntano come funghi...

Comunque: Arnold’s era di successo, panini e birre sino a tardi, ambiente fumoso, caldo, underground. E il nome, che ricordava il locale di Happy Days e del ritrovo di Fonzie, contribuiva al fascino. Poi sono arrivate due disgrazie. La prima, vera: Mario, il titolare, è morto in un incidente stradale in moto, lasciando la moglie Anna da sola al bancone. L’altra, di tipo commerciale: le birrerie in calo, i posti fighetti di moda, happyhours, comodabere, lounge bar eccetera. Fatto sta che Anna, dopo il 2010 ha mollato. Ciao Arnold’s. Lì ci hanno provato prima un locale di Tapas e poi un pub. Fine della storia, locale chiuso.

E qui arriva la carrambata. Gianni Fortunato e Paola Caroni sono una coppia brillante. Lui 58 anni, camionista, lei titolare di un bar a Carate (e attrice per hobby). Soprattutto, vecchi clienti di Arnold’s. Con compagnie diverse, manco si conoscevano. Ora, però, quando hanno visto il locale sfitto, le insegne spente e le saracinesche abbassate, ci sono saltati sopra, Operazione revival. Hanno chiamato il locale Arnold’s, e per far capire che si intendeva “quell’Arnold’s” ci hanno aggiunto un “Since 1980”.

Poi hanno chiamato l’ex proprietaria Anna (che ogni tanto oggi viene mangiarsi un panino) per recuperare il vecchio menu. Che hanno ripresentato pari pari (con qualche aggiunta). Ma non è finita. Perché, nell’ondata di curiosi e frequentatori dell’epoca che si sono affacciati per capire chi ci fosse dietro a questa operazione, ce n’è stato uno che conosceva il panettiere che forniva l’Arnold’s originale. Recuperato il numero, così adesso anche il pane è quello dell’epoca (fresco, eh... cosa avete capito). Gianni si diverte: «Mi sono rimesso in gioco, a 58 anni. Ma questo è un atto di amore e nostalgia. La partenza è stata buona». Anche perché, sarà vero che la città oggi è un po’ più da bere, ma è anche vero che nel frattempo sono tornate di moda le birrerie, con le birre artigianali che spuntano come funghi. Dunque? Lunga vita ad Arnold’s.n 
Nicola Nenci

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