Beffa pedaggio Pedemontana
Bollettini da un euro

Vicenda paradossale per regolare un singolo transito: si rischia di pagare quattro volte tanto. E non basta il telepass

Non basta il telepass per viaggiare tranquilli sulla Pedemontana e lasciarsi alle spalle qualsiasi preoccupazione in merito al pagamento del pedaggio. Una beffa per chi ha deciso di installare il dispositivo con l’obiettivo liberarsi una volta per tutte della schiavitù di doversi ricordare di pagare on line entro quindici giorni dall’ultimo passaggio sulla controversa autostrada lombarda.

Eppure, non sono pochi i casi di utenti che lamentano problemi anche con l’apparecchio in funzione. Con soluzioni, proposte da Autostrada Pedemontana Lombarda per regolare i conti, che rasentano il paradossale.

La vicenda

Ne è un esempio quanto accaduto ad una comasca, la signora Anna Maggiorelli il cui transito dalla soglia di Cislago, avvenuto lo scorso 23 agosto, non venne registrato dal complesso sistema di rilevazione e pagamento di Apl, nonostante sulla sua vettura fosse regolarmente in funzione un apparecchio telepass. Così la società due mesi e mezzo dopo le ha inviato un sollecito di pagamento. Fin qui, nulla di strano. «Però mi sono sorpresa - racconta - perché gli altri transiti sono risultati tutti regolari. Quindi il mio telepass funzionava. Evidentemente c’era un problema a Cislago, alla centralina ricevente, del quale io utente non potevo sapere nulla».

Sistema complicato

Ma per Apl quel transito va pagato: «Concordo - aggiunge la signora - quel che non capisco però è perché mi si devono addebitare anche delle spese per carenze del sistema che non dipendono da me, ma da Apl».

Giusto? Per Apl no. E pretende, oltre al pedaggio da 1,17 euro, anche le spese, per 3,50 euro. «Vabbè, mi sono detta, vista l’esiguità delle somme in gioco, accetto di pagare, anche se il principio è sbagliato. Così almeno mi tolgo dai piedi questa scocciatura per pochi euro».

Credeva lei. Troppo facile. È adesso che viene il bello di questa storia: «Aderisco alla forma di pagamento più semplice che mi viene indicata, cioè di inviare ad Apl gli estremi del mio telepass, con tanto di codici, in modo che la società potesse trattenermi quei 4,67 euro per i quali mi tenevano in ballo da mesi». La sorpresa arriva via mail: «Mi rispondono che trattengono con il telepass solamente la somma di 3,50 euro relativa alle spese, ma che il transito, cioè 1,17 euro, me lo devo pagare io tramite bollettino postale. Davvero paradossale. Procedo al versamento, pagando anche i 70 centesimi di costo del bollettino (ho lo sconto perché sono anziana), ma il tutto mi sembra francamente assurdo. Ho pagato, ma ho voluto scrivere una mail alla società, per dirle che tutto questa rasenta il ridicolo. Per pagare poco più d un euro, ne ho dovuti scucire quattro volte tanto. Peraltro, insisto a dire che se le apparecchiature di Apl non funzionano, è Apl che deve risolvere il problema, e non scaricarlo sugli utenti, pure in possesso di telepass. n 
F. Ton.

© RIPRODUZIONE RISERVATA