Beffa per le palestre pronte a riaprire
«Non c’è ancora chiarezza sulle regole»

Da lunedì si dovrebbe ricominciare, ma le norme dettagliate si fanno attendere - «Sarà dura, i costi aumentano. Assurdo che ad oggi la circolare della Regione non ci sia»

Como

Palestre pronte a riaprire da settimana prossima, ma con grandi incognite. A differenza del resto d’Italia la ripartenza per queste attività in Lombardia è stata rimandata all’inizio di giugno. Gli spazi limitati dal distanziamento sociale e il ritardo nell’invio delle regole dettagliate creano più di un problema ai gestori.

«Sicuramente sarà dura – spiega Mattia Frigerio titolare della palestra Como Fitness, vicino al Pirellino – Tecnicamente la chiusura è obbligatoria fino al 31 maggio, alcuni colleghi si sono preparati dal 1 giugno, altri ancora da mercoledì 3, dopo il ponte. Noi preferiamo aspettare un po’ e mettere in sicurezza l’impianto di ventilazione forzata per avere la certezza di rispettare norme e protocolli».

«Le regole di base - continua - sono chiare: mascherine, distanza e sanificazione. Resta il dubbio però che a breve a livello regionale vengano emesse altre limitazioni. Comunque sia dovremo contingentare gli ingressi. Separare i tapis roulant, allargare e alternare le macchine. Non so se sarà economicamente vantaggioso, ma da qualche parte dovremo pur ricominciare. Gli sportivi bussano alla porta e non dobbiamo perdere la clientela». I tre mesi di abbonamenti già pagati verranno rimborsati con la gratuità dei servizi durante l’estate. Incentivando però la fidelizzazione della clientela da settembre in poi.

La palestra 20Hours di via Teresa Ciceri si sta preparando con gel sanificanti e spazi più larghi, ma attende le ultime disposizioni regionali.

«Noi in teoria apriamo dal 3 giugno – racconta Loris Gaffuri per la palestra Kosmofit di viale Roosevelt – la Lombardia ha rimandato la ripartenza prima fissata a questa ultima settimana di maggio. Ci siamo: mascherine, guanti, la misurazione della temperatura all’ingresso, le sanificazioni continue e distanze. Qui però aspettiamo tutti le nuove circolari con le regole più puntuali».

Alcune palestre stanno pensando di organizzare gli ingressi su appuntamento e prenotazione, online e al telefono, per evitare troppi accessi in contemporanea. «Ho preparato i percorsi per entrare e uscire, gli armadietti per fare in modo che le persone non lascino cose appese - dice Giuseppe Riso per la palestra New Generation di via Valleggio – i gel e i misuratori della febbre. Ma i costi per le sanificazioni sono folli, specialmente per i condizionatori. Il problema principale comunque sono gli spazi, se prima del Covid in palestra si allenavano 50, 60 persone, adesso devo ricalcolare l’attività su 15 ingressi massimo per turno. Non bastasse attendiamo l’arrivo di altre misure restrittive». Non è molto conveniente, ma i tesserati hanno già pagato marzo, aprile e maggio. «Noi riapriamo lunedì – spiega Filippo Bianchi per CrossFit Lario a Lazzago – abbiamo rispettato le linee guida, ma ad oggi non sono ancora arrivate le attese precisazioni normative che ho paura verranno pubblicate solo domenica. Manca chiarezza. Speriamo non sia la solita solfa all’italiana. La polizia locale è già passata ma per dei controlli alle insegne, non per il rispetto delle regole anti Covid».

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