Bonus, Pd contro Pd
«Un errore restituire
i 600 euro dell’Inps»

Como: fa discutere la scelta del segretario del partito.Alfieri: «Non vive di politica». Fanetti: «Stop populismo». Guerra: «Distinguere tra piccoli Comuni e parlamentari»

«Umanamente sono vicino a Federico, uno dei sindaci più bravi che conosca, ma ritengo un errore aver restituito i 600 euro di bonus. A lui, come libero professionista che non vive di politica, quel contributo spettava come a qualsiasi lavoratore colpito dall’emergenza Covid. Caso vergognoso è invece quello dei parlamentari e dei consiglieri regionali che percepiscono stipendi imparagonabili a quelli di un amministratore locale. Se non iniziamo a fare dei distinguo e ci lasciamo trascinare dall’onda populista, ne andrà della nostra democrazia». Così Alessandro Alfieri, senatore del Pd, sul caso di Federico Broggi, sindaco di Solbiate con Cagno e segretario provinciale dei “dem”, che ha prima annunciato pubblicamente di aver chiesto il bonus e il giorno dopo ha innestato la retromarcia spiegando che restituirà i fondi.

Il partito

Una vicenda che sta scatenando centinaia di commenti sui social e che sta spaccando lo stesso Pd. «La gogna mediatica a cui siamo abituati verso tutto e tutti deve finire - dice Alfieri - o non sapremo più fare la differenza tra chi si impegna e chi si approfitta, tra chi fa bene il suo lavoro e chi ci specula. Devono essere detti i nomi e i cognomi e valutato caso per caso. Sbagliato criminalizzare tutti». «Broggi ha sbagliato a restituire il bonus, ne aveva pieno diritto e invece così si abdica davanti al populismo e alla demagogia. Chi fa politica nel modo di Federico, a volte rimettendoci sia in tempo che in termini economici, aveva e ha il diritto sacrosanto di ottenere i 600 euro, dopo aver visto il proprio reddito principale pressoché azzerato. Non si devono cedere diritti legittimi di fronte a una campagna che omologa tutto e tutti, che esalta il populismo più becero».

Stefano Fanetti, capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi, commenta: «Federico, che stimo, aveva tutto il diritto di richiedere quel bonus. Le critiche nei suoi confronti sono state ingiuste e ingenerose. Ma chi fa politica deve avere le spalle larghe, e sicuro dell’onestà delle proprie azioni, anche Federico avrebbe dovuto farsi scivolare addosso queste vergognose aggressioni, senza restituire quello che gli spettava, non vivendo dei soldi della politica».

I sindaci

Sindaco di Tremezzina e presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra nota: «Non avere la sensibilità e non rendersi conto della gravità di richiedere un sussidio trovandosi in una situazione reddituale più che tranquilla, specie nel difficile momento che stiamo vivendo, credo sia politicamente, eticamente e moralmente molto grave – dice riferendosi ai casi dei parlamentari e dei consiglieri regionali – Ma è inaccettabile coinvolgere nel medesimo calderone e sollecitare ed esporre al medesimo giudizio consiglieri comunali che percepiscono solo un gettone di presenza di 18 euro a seduta per un numero di sedute che vanno da 6 a 10 all’anno. Così come sindaci e assessori di piccoli Comuni, con indennità che inferiori anche ad un effettivo rimborso spese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA