Braga e il flop del Pd targato Schlein alle amministrative: «Manca una coalizione forte»

Politica La parlamentare comasca, capogruppo dem alla Camera, è vicinissima alla segretaria: «Il vento della destra soffia ancora forte, ma non diamo un significato eccessivo a questo voto»

Parla di «risultato non soddisfacente» ma invita a «non caricarlo di un peso e di un significato che non ha». Così la deputata comasca del Pd Chiara Braga, capogruppo dei dem a Montecitorio e una delle persone più vicine alla segretaria nazionale Elly Schlein (di cui aveva curato le iniziative politiche in campagna elettorale) commenta i risultati delle amministrative con sconfitte in tutti i capoluoghi con l’eccezione di Vicenza. E proprio a Vicenza, dove è risultato sconfitto il candidato uscente del centrodestra, l’esponente del Pd vicino a Letta che ha puntato molto sulle liste civiche e sui bisogni della città, ha di fatto detto a Schlein di non andare per la campagna elettorale.

La situazione

«Il risultato delle amministrative - commenta Braga - non ci soddisfa per quanto riguarda i capoluoghi, sappiamo anche che rispetto a comuni medi e di dimensioni più piccole le cose sono andate in altro modo. Speravamo in un esito diverso, ma siamo in una fase in cui c’è un vento di destra soffia ancora molto forte e, a livello locale, si è pagato il fatto di non essere riusciti a costruire dappertutto coalizioni forti e unite per indisponibilità di altre forze politiche».

La stessa Schlein dopo i risultati aveva parlato di «sconfitta netta. Il vento a favore delle destre è ancora forte e c’è ancora». Tra i commentatori molti pongono l’accento sulla fine dell’effetto Schlein che qualcuno si aspettava. Braga sottolinea che «a Vicenza avevamo una candidatura di qualità e credo che l’aver allargato a molte forze civiche abbia pagato e anche il taglio civico che si è scelto di dare ha in qualche modo portato a una scelta sulla presenza del segretario».

E sottolinea che «gran parte dei candidati erano già impostati, non è stata fatta nessuna rivoluzione e, comunque, diciamo che insistere sull’”effetto Schlein” sulle amministrative è una forzatura. Non è una sola donna o un solo uomo a determinare un risultato e a maggior ragione in pochi mesi. C’è un grande lavoro da fare, dobbiamo metterci tutti nella prospettiva di portarlo avanti in Parlamento e sui territori per costruire alternative convincenti».

«Campione limitato»

Poi però aggiunge: «È impensabile che l’esito di queste amministrative su un campione comunque limitato possa essere determinato da una segreteria che si è insediata da tre mesi. Ora è compito di tutto il Pd lavorare per costruire nei territori un’iniziativa politica e di raccordo con altre forze politiche alternative al centrodestra».

Non abbattersi, insomma e non drammatizzare è la parola d’ordine della parlamentare comasca che riveste un ruolo di primissimo piano nel Pd nazionale.

«C’è un cammino da fare ed è sbagliato archiviare quello che è accaduto come qualcosa di poco significativo, ma nello stesso tempo è un errore anche caricarlo di un peso e di un significato che non ha. Noi abbiamo chiarissimo che la destra si batte costruendo anche un’alternativa di coalizione che, ad oggi, non c’è. E questo non per volontà del Pd».

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