Buoni spesa? C’è da aspettare ancora
Il Comune di Como è sempre ultimo

La beffa: Varese, Lecco e altre città sono già partite con gli aiuti ai cittadini - Ieri riunione di giunta, ma nessuna comunicazione: «Studiamo le modalità»

Como

La giunta ha approvato ieri una variazione di bilancio urgente per incassare i 437mila euro versati dallo Stato per le persone che hanno bisogno di fare la spesa ai tempi del coronavirus.

Palazzo Cernezzi però non ha ancora comunicato le modalità con cui sarà possibile ricevere questo buono ed è in netto ritardo rispetto a molti altri vicini Comuni.

«La variazione di bilancio è stata votata all’unanimità, era un passaggio formale necessario, urgente e con i poteri del consiglio - puntualizza il vice sindaco Adriano Caldara, qui in veste di assessore al Bilancio -. Però non sono stati ancora definiti i criteri e le modalità con i quali avverrà, nel concreto, la distribuzione dei buoni. Si tratterà di un versamento elettronico, con ogni probabilità. Gli uffici stanno studiando il metodo migliore. Nei prossimi giorni provvederemo a stabilire i dettagli. Mi rendo conto che sia una misura da adottare a breve, ma senza polemiche faremo le cose con cura. Certo è che con la straordinaria gravità della crisi e con l’ampia platea che immaginiamo possa oggi avere bisogno di aiuto 437mila euro per Como sono una cifra assolutamente insufficiente».

Tante città sono più avanti

Ieri sul portale del Comune di Cantù (212mila euro incassati per i buoni spesa) campeggiava il seguente avviso: «Il Comune ha definito i criteri e le modalità di erogazione dei buoni spesa previsti dall’ordinanza di protezione civile». I canturini possono presentare le domande solo in caso di reale necessità già da stamattina, c’è anche una lettera del primo cittadino.

«Ecco - recita invece un avviso pubblicato il primo aprile sul sito del comune di Lecco - le informazioni sui buoni spesa per beni di prima necessità: beneficiari, requisiti, modulo di domanda, termini di scadenza». E ancora da www.comune.varese.it: «Il Comune di Varese ha attivato la misura di sostegno alla spesa grazie al fondo della protezione civile e del governo». Seguono tutte le indicazioni operative del caso.

«Io penso che anche un solo giorno di ritardo per chi ha bisogno di fare la spesa faccia la differenza - dice Bruno Magatti, capogruppo della minoranza Civitas ed ex assessore ai Servizi sociali -, il Comune però rinvia e non fornisce spiegazioni. Ci sono assessori, dirigenti e funzionari che devono assolvere al loro compito».

L’Anci: sanno tutto da giorni

In un post su Facebook Magatti ha rilanciato le accuse. «La prima cosa che dovremmo essere in grado di fare è rispondere ai cittadini che chiedono come accedere agli aiuti economici – scrive Magatti - e a quelli che vorrebbero rendersi disponibili per la distribuzione del cibo ai bisognosi della nostra città. Qualcuno si dia una mossa». Gli assessori interessati fino a ieri mattina spiegavano di dover attendere le linee guida di Anci per l’erogazione del buono. «No, le abbiamo pubblicate già il 1 di aprile – dice Mauro Guerra, presidente di Anci Lombardia e sindaco di Tremezzo – anche io per il mio Comune ho già comunicato le modalità per il buono spesa».

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