Cantù, «Mi hai ucciso il gatto»
La picchia e le brucia l’auto

Arrestato un ventenne di Inverigo, denunciato anche il padre. Nel mirino la responsabile di un’associazione che si occupa di felini

È stato arrestato l’altroieri dai carabinieri della Stazione di Cantù un giovane di 19 anni residente a Cremnago di Inverigo, nei cui confronti il tribunale di Como aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere al culmine di una assurda vicenda di violenze innescate, a quanto pare, dalla morte di un gatto.

L’indagine - che coinvolge anche il padre del ragazzo, 60 anni, denunciato a piede libero - è conseguenza della denuncia sporta dalla responsabile di una associazione canturina che si occupa di animali in difficoltà, alla quale il giovane si era rivolto, tramite un comune conoscente, per far sterilizzare un micio, morto dopo l’intervento. Deciso a vendicarsi, lo scorso 16 agosto - accompagnato dal padre - il ragazzo aveva fatto irruzione nella casa di una volontaria, a Cantù, e dopo avere minacciata più volte sia lei che il marito («Incompetenti... Assassini... Vi uccido... Vi brucio la casa») l’aveva colpita alla testa spedendola in ospedale (21 giorni di prognosi per un brutto trauma cranico), quindi aveva estratto prima un coltello e subito dopo (recuperandola dal furgone) una spranga, con la quale aveva danneggiato citofono e cassetta della posta. Fine? Macché.

Quella stessa sera, poco dopo le 22, era tornato sull’obiettivo armato di bomboletta spray e materiale incendiario. E qui aveva prima dato fuoco alla utilitaria di proprietà della sua vittima, poi - con una bomboletta spray - aveva vergato sull’asfalto la scritta “macell...”, rimasta incompiuta.

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