Caos AstraZeneca
Lo hanno iniettato
a 23mila under 60

Como: per 68mila in provincia niente Pfizer e Moderna. Il siero più criticato va a 2.300 comaschi sotto i trent’anni Da oggi al via negli hub le seconde dosi “eterologhe”

Sono 23mila i comaschi sotto i 60 anni vaccinati con AstraZeneca. Il vaccino anglo svedese fa ancora discutere, dopo il recente stop imposto a chi non è almeno sessantenne da oggi iniziano anche a Como le seconde dosi eterologhe, con un vaccino diverso, quindi Pfizer o Moderna.

A tal proposito è interessante notare come nel nostro territorio, al netto dei tanti cambi di fronte delle autorità sanitarie, i cittadini vaccinati con AstraZeneca siano stati in totale poco più di 68mila. Le fasce d’età più interessate sono state su tutte quella compresa tra i 70 e i 79 anni seguita da quella tra i 60 e i 69 anni. In percentuale circa il 43% dei settantenni ha ricevuto AstraZeneca e il 35% dei sessantenni.

Nelle prime fasi della campagna vaccinale Agenzia del farmaco, Comitato tecnico scientifico, governo e regioni avevano scelto di destinare questo vaccino ai più giovani, prima sotto ai 55 anni e poi sotto ai 65. Non solo, AstraZeneca è stato specificatamente dedicato alle categorie più esposte, per coprire a tappeto insegnanti, forze dell’ordine e prima ancora i più giovani sanitari della fase bis come farmacisti, dentisti, ma anche soccorritori e volontari. Peccato che, in seguito, sia cambiato tutto con le fasce d’età più giovani maggiorente a rischio di possibili trombosi a causa del vaccino.

I numeri

Risultato, 23mila comaschi sotto ai 60 anni sono stati ormai vaccinati con il discusso siero anglo svedese. La quota più importante, come detto, appartiene al mondo della scuola e alle categorie più esposte, compreso il comparto dell’università e della giustizia. I numeri assoluti maggiori si individuano quindi tra i 40 e i 49 anni e tra i 50 e i 59 anni. Ma anche tra i trentenni e i ventenni l’uso di AstraZeneca in percentuale è significativo, circa il 16% per ciascuna fascia, oltre 7mila comaschi tra i 20 e i 39 anni così immunizzati.

Sono invece pochissime le unità sotto ai 19 anni raggiunte con questo siero. Si ricorda che AstraZeneca è stato bandito dall’Italia sotto ai 60 anni per rari rischi di trombosi, sulla scia della recente scomparsa di una giovane ragazza ligure. La maggioranza dei Paesi Europei ha adottato simili strategie. Ma i tanti cambi di fronte e le prescrizioni inizialmente capovolte non hanno evitato a migliaia di comaschi giovani di essere lo stesso vaccinati con AstraZeneca. Senza, si ricorda, poter scegliere, pena finire in coda alle fila delle prenotazioni. Sono stati esentati solo i soggetti con un ristretto ventaglio di gravi patologie.

Il mix per i richiami

Da oggi 1.850 insegnanti under 60, i cui richiami da venerdì scorso erano stati congelati, sono chiamati ai centri vaccinali per completare la vaccinazione non più con AstraZeneca, ma con Pfizer o Moderna. In via Napoleona 900 e 950 al Valduce. Entro i primi giorni della prossima settimana completeranno il ciclo sempre con i due vaccini ad MRna le poche altre centinaia di lavoratori della scuola mancanti. È la prima volta che viene eseguita la vaccinazione eterologa anti Covid. Il mix di vaccini solleva timori e ansie, nonostante le rassicurazioni delle autorità e degli esperti.

Nulla cambia oltre i 60 anni, il vaccino per le seconde dosi resta AstraZeneca. Infine, per fare posto a queste vaccinazioni da recuperare la Regione ha immaginato di far slittare altri appuntamenti già fissati con Moderna, ma a Como l’Asst Lariana è in attesa di nuove dosi per evitare complicati cambi d’agenda.

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