Code, folla e bagno nel lago
Ormai è tutto come prima

Folla dappertutto, coda di un’ora davanti alla funicolare - La distanza è quasi sparita e le mascherine si portano ma non coprono

Il lockdown? E chi se lo ricorda più. Vie del centro storico piene zeppe di persone in arrivo da tutta la regione, coda fuori dalle gelaterie, giardini a lago occupati da giovani e famiglie intenti a prendere il sole, file di moto parcheggiate lungo viale Geno: se non fosse per la presenza delle mascherine e l’assenza dei turisti stranieri, ieri, a Como, sembrava d’essere in una solita, affollatissima giornata festiva in estate.

Con il passare dei giorni le distanze interpersonali si assottigliano e le mascherine, seppur tutti l’abbiano indosso, coprono sempre meno bocca e naso. Le regole ferree imposte a inizio maggio, insomma, si stanno mettendo da parte, nonostante il coronavirus non sia ancora debellato.

Ed è strano pensare a solo un mese fa, il primo maggio, quando ancora si contavano centinaia di morti al giorno e le strade erano deserte. Ieri era l’opposto. E se mancano gli stranieri, non si può dire lo stesso di milanesi, bergamaschi e brianzoli, accorsi in massa nella convalle. Una prova? La lunga coda alla funicolare, per esempio. Già da mezzogiorno, la fila per salire a Brunate arrivava oltre il secondo portico di viale Geno. Tradotto in tempi di attesa, significa almeno un’ora, anche perché i posti sono stati ridotti per garantire un metro di separazione.
Tutto viale Geno era occupato da persone a spasso e motociclette. In diversi hanno deciso di godersi i raggi di sole sdraiati sull’erba. Come da tradizione, a Sant’Agostino le macchine erano parcheggiate un po’ ovunque, tanto che a metà pomeriggio la Polizia locale stava mettendo le multe. Coda pure fuori dalla navigazione in piazza Cavour, ma meno rispetto al pre Covid-19.

I luoghi più gettonati sono stati villa Olmo e i giardini a lago. In particolare, la prima contava amici sdraiati sul prato a prendere il sole, mentre alcuni genitori si passavano la palla con i figli e altri si dedicavano agli esercizi. Nella parte ghiaiosa, invece, giravano un po’ di bici. Gli spazi verdi, in particolare quello fra il Tempio Voltiano e il monumento ai Caduti, erano quasi interamente occupati da giovani in gran parte in costume. Purtroppo, nonostante il cartello bene in vista, è ricominciata la cattiva abitudine di fare il bagno nella “spiaggetta” retrostante il mausoleo dedicato allo scienziato lariano: attorno alle 17 si contavano almeno una decina di bambini in acqua.

A metà pomeriggio via Vittorio Emanuele, piazza Duomo e i portici Plinio erano occupati principalmente da famiglie a spasso con il passeggino, spesso col gelato in mano. E con l’aumento delle temperature, le gelaterie sono state subito “saccheggiate” da comaschi e turisti. Quasi tutti i negozi di via Luini e via Vittorio Emanuele hanno deciso di tenere aperto, ma nessuno era pieno. E solo un paio avevano la coda fuori. La speranza è il ritorno dei turisti e degli svizzeri: le frontiere riaprono oggi, ma al momento per i ticinesi è prevista una multa di cento franchi in caso di visita in Italia solo per motivi di shopping.

In generale, in città, si sono notate diverse macchine delle forze dell’ordine intente a fare i controlli. In fondo, invece, una curiosità: non capita spesso, ma ieri pomeriggio le panchine di piazza Roma erano tutte occupate, in particolare da anziani e giovani intenti ad ascoltare musica.n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA