Como: allarme movida
«Chiudiamo le vie troppo affollate»

Vertice in prefettura: «C’è preoccupazione». L’ipotesi: bloccare i punti critici senza penalizzare i bar

La prova del nove si attende nel weekend, a partire già da stasera. Come annunciato a livello nazionale dal premier Conte, e ribadito per la Lombardia dal governatore Attilio Fontana, anche a Como si preannuncia la linea dura per evitare gli assembramenti, previsti soprattutto durante l’orario dell’aperitivo.

Oggi l’incontro per la sicurezza

Tanto che, oggi, l’argomento è al centro della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le autorità, insomma, temono che il grande richiamo di una passeggiata con una bella giornata di sole, unita alla possibilità di godersi un drink all’aperto, possano richiamare un sacco di gente, affollando le vie e venendo meno, quindi, al rispetto della fondamentale regola del distanziamento sociale, con una conseguente e possibile risalita dei contagi.

In particolare, sotto osservazione sono alcune zone del centro dove, di solito, si concentra il maggior numero di persone la sera: a preoccupare, in particolare, le autorità sono piazza Volta, piazza Pinchetti e via Indipendenza. In generale, per favorire un approdo più ordinato, si valuterà la chiusura di alcuni accessi e strade, dove il provvedimento non dovesse intaccare gli interessi dei pubblici esercizi. Ieri, la situazione in città era piuttosto tranquilla. Complice il bel tempo e il clima estivo, le vie si sono popolate lungo tutta la giornata. I tavolini dei bar, soprattutto in piazza Volta ma un po’ ovunque, accoglievano molti avventori. Ma, almeno poco prima di cena, non si notava nessun assembramento. Però, fra mercoledì e ieri, è stata controllata la zona della città murata e sono state fatte le prime sanzioni per assembramenti e assenza di mascherine.

Peraltro, a livello nazionale, il capo della Polizia Franco Gabrielli, in una circolare inviata a tutte le questure d’Italia, richiama proprio l’attenzione al rispetto del divieto di «assembramenti e di aggregazioni di persone e l’osservanza delle misure del distanziamento sociale».

Linea dura insomma. Più controlli, infatti, e anche più multe: nel caso in cui non dovessero essere rispettate le distanze di sicurezza scatteranno sanzioni che vanno da 400 a tremila euro. Più severe ancora le misure previste per i gestori di bar e ristoranti, che, nel caso non dovessero far rispettare i divieti ai loro clienti, rischiano anche la sospensione temporanea della licenza.

A questo proposito, è arrivato l’appello di Confcommercio Como a un consumo responsabile nei bar. «Sono sempre più numerose – scrivono da via Ballarini - le segnalazioni di problemi collegati soprattutto alla movida e più in generale ad attività che non rispettano le prescrizioni e gli obblighi che ci sono stati recentemente imposti. Questi quindici giorni sono importanti e potranno fare la differenza per evitare che comportamenti sbagliati possano costringere Stato e Regione ad assumere provvedimenti che sarebbero disastrosi per tutta la categoria in queste ore di ripresa».

L’appello di Confcommercio a tutti gli operatori è «ancora una volta teso ad agire con la responsabilità e la professionalità che abbiamo sempre dimostrato e soprattutto per evitare che le scorrettezze di pochi soggetti possano penalizzare un’intera categoria».

L’appello agli esercenti

E ancora aggiungono: «Non è nostro compito sostituirci alle forze dell’ordine, ma sicuramente è indispensabile un’estrema collaborazione per evitare conseguenze più gravi. Ci siamo impegnati quindi per comunicare quali siano i corretti comportamenti ai nostri avventori, ma gli stessi devono a loro volta agire in maniera tale da evitare il diffondersi della pandemia e pertanto di ritornare alle drammatiche giornate che purtroppo abbiamo già vissuto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA