Como: decine accampati
A San Francesco è di nuovo allarme

Degrado e tensioni, proprio come un anno fa.Non c’è il nuovo dormitorio e i senzatetto aumentano

Cresce l’accampamento dei senzatetto sotto i portici dell’ex chiesa di San Francesco, in pieno centro, di fianco al tribunale. La situazione è diventata esplosiva, tra degrado, sporcizia ed episodi di violenza.

Il problema non è nuovo, un anno fa lo scenario era molto simile ma non sono state messe in atto contromisure di alcun tipo e adesso ci risiamo. Miasmi, condizioni inaccettabili dal punto di vista igienico-sanitario (cosa ancor più grave considerando la pandemia), cartoni e giacigli di fortuna a coprire tutto il perimetro del porticato. Nessuna dignità per le persone che bivaccano in un contesto del genere, ma anche un evidente problema di sicurezza.

Proteste nella zona

Ci sono rifiuti di ogni tipo e “brutte sorprese” nella zona del mercato. Operatori e commercianti tornano comprensibilmente a lamentarsi, come pure i residenti. C’è una vistosa emergenza, insomma, in pieno centro. Anche un fondato timore per la salute di queste persone e di coloro che ne vengono a contatto.

Peraltro il fenomeno degli accampamenti di persone senza dimora non riguarda solo la zona di Largo Spallino, ma anche viale Varese (i portici del Crocifisso), via Cesare Cantù (liceo Volta) e di nuovo l’area della Ticosa, dietro alla Santarella. Giorni fa c’era una donna che dormiva lungo il Cosia, vicino al Setificio. I volontari che lavorano sul tema della grave marginalità temono poi che alcuni gruppi siano tornati ad “abitare” nelle aree dismesse e nelle fabbriche abbandonate.

Gli interventi delle forze dell’ordine e delle ambulanze ormai sono all’ordine del giorno, a San Francesco.

Ieri mattina una persona accampata proprio nella zona ha dato in escandescenze, ha gettato per strada alcuni oggetti e lamentava di esser stata aggredita e ferita alla mano. Eppure, a fronte di una situazione del genere, il Comune resta immobile. Un anno fa il consiglio ha votato a maggioranza una mozione per chiedere all’amministrazione di organizzare un nuovo dormitorio. Ad oggi ancora non c’è e i problemi si sono aggravati dopo la recente chiusura degli spazi gestiti per mesi dalla Caritas in via Sirtori.

Dal Comune zero soluzioni

L’ipotesi di realizzarlo in via Cadorna, spuntata solo pochi giorni fa, è ferma perché gli spazi ora ospitano sette senzatetto contagiati dal virus, pur essendo asintomatici. Resta peraltro da trovare un gestore, un’ente o un’associazione, oltre ad attrezzare meglio i locali.

Non sembrano insomma esserci ancora soluzioni definitive all’orizzonte. Forse perché la Lega, partito forte a Palazzo Cernezzi, continua ad essere contraria a qualsiasi nuovo dormitorio.

Sul caso del dormitorio domani sera in consiglio comunale ha promesso di relazionare l’assessore ai Servizi sociali Angela Corengia. Che, finora, si è sempre limitata a dire che il dialogo in vista della realizzazione di un nuovo dormitorio sta andando avanti.

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