Como: è scoppiata l’estate
Traffico, gran caldo
e riecco i tuffi vietati

Rallentamenti sull’asse del Borgovico per l’assalto dei visitatori diretti sul lago (e i cantieri). Pienone anche in centro, quasi come in era pre Covid

La città, ormai da qualche settimana, è tornata ad accogliere visitatori e turisti. Non siamo ancora ai livelli del pre Covid, ma si percepisce tanta voglia di ripresa, dimostrata in primis dal gran numero di persone a passeggio in centro storico e sul lago. Azzardato però parlare, almeno per quanto riguarda il pomeriggio di ieri, di tutto esaurito.

Le prime avvisaglie di una mobilitazione importante si sono avvertite fin dalla mattinata, con code di auto su via Napoleona, via Milano, sul “girone” e nel tratto compreso tra piazza Santa Teresa e la via per Cernobbio.

In barba ai divieti

In tanti hanno optato per una gita in alto lago, anche se sulla mole del traffico veicolare in convalle hanno sicuramente contribuito i restringimenti di corsia in A9, dovuti a lavori in corso su ampi tratti dell’autostrada. Nel pomeriggio, forse contro le aspettative, maggiore tranquillità: strade più libere e ampia disponibilità di parcheggio in quasi tutti gli autosilo cittadini, eccezion fatta per il “Centro-lago” (ex zoo), il primo a riempirsi durante weekend e festività.

Nel primo vero fine settimana di caldo, qualcuno ha preferito evitare la passeggiata sul lungolago sotto il sole, per concedersi invece una pausa sotto gli ombrelloni di un bar, in compagnia di un aperitivo o di una bibita ghiacciata. Temperature estive e afa hanno comunque convinto famiglie di turisti, sia italiani sia stranieri, a fare il bagno nel lago insieme ai propri bambini, in prossimità della spiaggetta antistante il tempio Voltiano. Tuttavia qui la balneazione è vietata, i cartelli lo segnalano ma troppo spesso il messaggio viene disatteso. Lo stesso fenomeno è accaduto in viale Geno: alcuni ragazzi si sono resi protagonisti di tuffi acrobatici dal pontile di fianco alla fontana, violando il divieto. Gesti simili sono molto pericolosi per l’incolumità di chi se ne rende protagonista.

Pochi turisti in coda alla funicolare, qualcuno in più in attesa del battello sulla passeggiata “Amici di Como”.

Frequentato, anche se non preso d’assalto, il parco di Villa Olmo, dove in tanti hanno cercato un po’ di refrigerio all’ombra degli alberi. Nella ben più gettonata città murata va in scena lo shopping. Ad affollarsi sono soprattutto le vie più centrali, piazza del Duomo, via Cinque Giornate, via Bernardino Luini, via Indipendenza e via Vittorio Emanuele. Movimento di persone a piedi anche in via Cesare Cantù fino a Porta Torre. Percorrendo queste strade, risulta più complicato mantenere le distanze e, in generale, osservare le misure anti Covid.

Mascherina e calura

Non è stata riproposta dal Comune la misura del senso unico pedonale, che forse avrebbe evitato gli assembramenti in prossimità degli incroci e dei percorsi più stretti. In ogni caso, tutti indossano la mascherina, nonostante la calura suggerisca sempre più spesso di abbassarla sul mento.

La paura del virus, complici il miglioramento dei dati sul contagio e il buon andamento della campagna vaccinale, sembra decrescere giorno dopo giorno. «Finalmente siamo vaccinate»; esulta una signora nel salutare, con molto più calore del solito, un’amica incontrata in centro. Un segnale evidente del desiderio di riprendere a vivere con più serenità, una volta archiviata, con pazienz e gradualità, la lunga stagione della lotta contro il virus.

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