Como: funerali con guanti,
gel e mascherine

Decreto del vescovo con tutte le regole: messa per massimo 15 persone e prima misurazione della febbre Norme ferree anche per i sacerdoti e per la funzione. Monsignor Cantoni: «Osservate le indicazioni con diligenza»

Distanze, guanti, gel disinfettanti, mascherine e misurazione della febbre. La chiesa riparte con la celebrazione delle funzioni, solo quelle funebri (niente veglie in chiesa o nell’abitazione del defunto), ma con un protocollo di regole molto rigide che il vescovo Oscar Cantoni ha messo nero su bianco in un decreto valido per tutta la Diocesi.

Norme a cui devono sottostare i partecipanti ai funerali (al massimo 15 persone, come previsto dal decreto del Governo), ma che riguardano anche i locali (con sedute disinfettate prima e dopo la funzione) e che arrivano, ovviamente, ai sacerdoti e alle fasi della celebrazione, su tutti il rito della Comunione.

Monsignor Cantoni scrive testualmente: «Stabilisco che le Esequie consistano in una celebrazione circoscritta in un edificio di culto o, previo accordo con il Comune, nello spazio aperto di un cimitero. I parroci comunichino, personalmente o tramite impresa funebre, l’orario al Comune competente al fine di poter effettuare eventuali controlli, che avverranno solamente prima o dopo la celebrazione nel rispetto del Concordato». La messa potrà quindi avvenire direttamente al cimitero, poco prima della tumulazione.

Guanti nuovi per le ostie

Non potranno presenziare le persone con sintomi da infezione respiratoria e febbre e, ovviamente, chi è positivo al coronavirus e chi è sottoposto alla misura della quarantena obbligatoria. Il vescovo nel decreto dispone che «prima dell’accesso ai luoghi della celebrazione ai convenuti sarà misurata la temperatura corporea mediante termo-scanner di cui la parrocchia dovrà assolutamente dotarsi». Obbligatorio indossare mascherine e mantenere le distanze.

«Prima e dopo la celebrazione esequiale - scrive il vescovo - è necessario provvedere a un’adeguata igienizzazione delle sedute. Si curi in generale l’igienizzazione delle maniglie delle porte, delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica. Naturalmente, per procedere all’igienizzazione ci si dovrà munire di mascherina e guanti monouso. La preparazione in sacrestia dei vasi sacri e in particolare delle ostie per la comunione sia fatta con guanti monouso nuovi e indossando la mascherina; le particole per la comunione dei fedeli siano in una pisside distinta rispetto all’ostia del sacerdote. La pisside sia mantenuta coperta ad eccezione del momento della consacrazione».

Le altre funzioni sono sospese

Durante la celebrazione sono vietati contatti fisici ed è quindi sospeso il gesto dello scambio del segno di pace e, nel caso in cui ci si trovi in uno spazio chiuso i posti da occupare devono essere «indicati con chiarezza». Come si diceva prima, norme molto rigorose per la comunione: «Il celebrante, dopo essersi comunicato, prima di distribuire la comunione ai fedeli si disinfetti accuratamente le mani con l’apposito gel e indossi la mascherina. I fedeli attenderanno al proprio posto la distribuzione della Santissima Eucarestia che verrà loro portata direttamente dal sacerdote e che riceveranno sulle mani, facendo in modo di evitare il contatto fisico». Al termine della cerimonia vanno evitati assembramenti o cortei.

Il vescovo sottolinea che «la celebrazione della messa con il popolo, fino a nuove disposizioni, è consentita esclusivamente nel contesto del funerale» e fa poi un appello a tutti affinché si seguano le norme per la salute di tutti. «Invito ad osservare con diligenza queste indicazioni - le sue parole - per preparaci responsabilmente al momento in cui si potrà riprendere, con gradualità, a celebrare con i fedeli».

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