Como, girone a rischio blocco
Il Comune: «Allora stop a Borghi»

A Sant’Orsola bloccati 17 minuti ogni ora. Il sindaco contro Ferrovie: «Decisione unilaterale». La provocazione di Gervasoni: «Interrompiamo la linea»

A settembre si rischia la paralisi viabilistica lungo il girone a causa dei nuovi passaggi a livello con annesso sistema di sicurezza installati da Ferrovie Nord. Le sbarre resteranno abbassate, secondo le simulazioni fornite dalla società di trasporti al Comune, più del doppio di quanto avviene ora. A comunicare i numeri il sindaco Mario Landriscina, affiancato dal neo assessore a Viabilità e Trasporti Pierangelo Gervasoni. E quest’ultimo lancia anche una provocazione: «Vorrei dire a Ferrovie che potremmo decidere a questo punto di fermare la linea a Como Borghi». Come a dire, si cerchi una via d’uscita per limitare i danni.

I numeri

Partiamo dai dati. Le sbarre di viale Battisti (il punto peggiore dal punto di vista viabilistico) passeranno da una chiusura di 1 minuto e 1 un secondo a 2 minuti e 15 secondi; quelle tra viale Lecco e via Bertinelli da 59 secondi a 2 minuti e 45 secondi e, da ultimo, quelle tra viale Lecco e piazza Verdi da 59 secondi a 2 minuti e 30 secondi. Landriscina parla, senza giri di parole, di una «decisione unilaterale» e annuncia che dopo aver coinvolto il prefetto (si è svolto un primo incontro lunedì), ha intenzione di muoversi «a tutti i livelli, regionale e nazionale, perché questi tempi non sono accettabili in termini di traffico, code, inquinamento e garanzie per i mezzi di soccorso».

A imporre il nuovo sistema di sicurezza è l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie con l’obiettivo di ridurre i sinistri. Landriscina, però, fornisce anche i dati degli interventi della Polizia locale che, negli ultimi cinque anni, in quelle zone (ma non per incidenti legati ai treni) è uscita cinque volte. E ha anche fatto i calcoli sui tempi di stop al traffico che rischiano davvero di essere drammatici per la già problematica viabilità cittadina. «Se calcoliamo che sulla nostra tratta passano tra i 4 e i 6 treni l’ora, le sbarre resteranno chiuse quasi simultaneamente per circa 17 minuti ogni ora. Trovo questa proposta di FerrovieNord davvero difficile da digerire perché come minimo le code arriveranno in viale Innocenzo. Si andranno a sommare traffico e inquinamento in centro città. In questa zona c’è un ospedale con Pronto Soccorso». Come detto il vertice in prefettura non ha sortito effetti, benché tutti si siano detti preoccupati. E di fronte all’Agenzia nazionale sembra ci sia ben poco da fare.

Duro anche il neo assessore Gervasoni che tira fuori vecchi carteggi nei quali il Comune aveva ricevuto assicurazioni proprio sui tempi. «Fin dall’inizio - spiega - gli uffici hanno chiesto che con questo nuovo metodo non ci fossero allungamenti nei periodi di chiusura delle sbarre. Con una lettera del 19 settembre del 2019 Ferrovie Nord garantiva che il nuovo sistema “non comporta sensibili variazioni dei tempi di apertura/ chiusura dei passaggi a livello”. Questo è il risultato». E aggiunge: «Siamo pronti valutare idee e proposte di tutti, poiché la situazione è complicata. Anche l’idea dell’interramento richiederebbe anni».

La società: «Seguiamo le norme»

Dal canto suo Ferrovie Nord si limita a dire di aver «completato l’installazione del sistema di sicurezza in base alle prescrizioni dell’ Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie». E sui tempi dei passaggi a livello: «L’attivazione dei nuovi impianti comporterà un allungamento dei tempi di chiusura dei passaggi a livello della tratta Como Camerlata – Como Lago. L’aumento dei tempi sarà monitorato dopo l’entrata in funzione del Scmt a settembre».

© RIPRODUZIONE RISERVATA