Como: Ieri nessuna vittima
È la prima volta da quasi sette mesi

Dal 27 ottobre ci sono stati morti tutti i giorni.Dall’inizio della seconda ondata sul Lario ben 1.570 lutti. Sempre alto il dato degli studenti in quarantena: duemila

Nessun morto per Covid nelle ultime 24 ore. Non succedeva dal 27 di ottobre, quasi sette mesi fa. Da quel martedì di metà autunno non è passato giorno senza che Como non piangesse almeno una vittima causata dal virus.

Da quando la provincia è stata travolta dalla terribile seconda ondata, il nostro territorio ha pianto 1.570 vittime Covid: più di 220 morti al mese. Fino ad allora la prima ondata aveva contato in provincia di Como 670 decessi.

Novembre e dicembre sono stati i mesi peggiori, rispettivamente con 454 e 323 deceduti comaschi, con un conto ininterrotto e drammatico di vittime, una ventina di lutti ogni giorno. Gennaio non è stato da meno, 195 vittime e l’inizio della campagna vaccinale unito alle migliori e più attente cure hanno tardato a mostrare i loro effetti, con lutti e contagi anche a febbraio e marzo. Ancora ad aprile abbiamo pianto 237 decessi contro i 287 registrati nello stesso mese del 2020 (nel pieno della prima ondata). Adesso, forse, questa triste e lunga coda si sta esaurendo.

Il successo dei vaccini

Era successo anche lo scorso anno quando, a ridosso dell’estate, l’azione del virus si era praticamente interrotta. Il miglioramento, quest’anno, è merito anche del 37,7% di comaschi sopra ai 16 anni vaccinati con la prima dose e soprattutto del 13,4% coperto anche con il richiamo. Sono precisamente 194.490 le prime dosi inoculate a Como e 69.025 le seconde dosi.

Il vaccino sta imbrigliando il Covid, sta sottraendo terreno alla circolazione del virus. Era chiaro fin dagli esordi della pandemia che solo una vaccinazione di massa ci avrebbe fatto definitivamente uscire dal tunnel. Ora la campagna sta interessando la fascia dei cinquantenni, in rari casi interessata da decessi, al massimo dai ricoveri. Mentre la popolazione anziana è in larga parte difesa. C’è ancora qualche punto percentuale di persone che non ha dato l’adesione, ci sono ancora degli allettati che a casa aspettano la seconda dose. Ma il grosso del lavoro è stato fatto e adesso anche il dato più drammatico dovrebbe finalmente abbandonarci.

I dati circa il contagio e i ricoveri dimostrano una flessione netta della pandemia.

I contagi

Dei 49mila tamponi analizzati ieri in Lombardia 1.396 sono positivi, nemmeno il 3%. In rapporto ai residenti il dato di Como, con 122 nuovi positivi, è ancora alto, come del resto Varese (+128), meno Milano (+431) e Brescia (+161). Anche i ricoveri in ospedale continuano a calare, in Lombardia e, con più lentezza, anche a Como. Sono 182 i positivi in cura nei presidi dell’Asst Lariana, come tre mesi fa. Sono 137 al Sant’Anna che cura 11 casi in rianimazione, 20 a Cantù con due malati in terapia intensiva e 19 a Mariano Comense.

Le cose non vanno ancora bene nel mondo della scuola. Le trasmissioni tra adolescenti, non per forza dentro alle classi, persistono. Da circa 2mila studenti in quarantena i tutta la provincia l’ultima settimana di aprile eravamo passati a 1.687 alunni a casa ed ora fino al 9 maggio le quarantene nel Comasco sono tornate ad essere 1.932. Di queste 431 all’infanzia, 683 alle elementari, 497 alle medie e 321 alle superiori.

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