Como; la beffa di villa Geno
Lago balneabile ma tuffi vietati

Per la prima volta c’è il via libera della Ats.Resta il divieto del Comune, anche per il lido chiuso. L’unico punto in cui ci si può tuffare è a Villa Olmo

L’Ats promuove per la prima volta le acque davanti a Villa Geno, ma il primo bacino resta off limits per i bagnanti, con l’unica eccezione del tratto davanti al lido di Villa Olmo. Una beffa, in questa estate che sembra volersi allineare ai record di caldo delle precedenti.

Le spiagge proibite però non fermano gli amanti dei bagni. Un classico è la sponda vicino al Tempio Voltiano, che quando il lago è basso lascia addirittura scoperta una suggestiva lingua di sabbia ma non è certo, anche a causa del vicino sbocco del torrente Cosia, il luogo ideale per fare il bagno. Eppure è la “spiaggia” più amata dai comaschi: solo domenica scorsa, per diradare la folla assembrata sul prato e in acqua - in barba tanto alla normativa anti Covid quanto alle ordinanze del sindaco sul divieto di balneazione - sono dovuti intervenire, con la Polizia locale, persino un paio di militari.

Le multe

E sono arrivate pure le multe: 50 euro, non per gli assembramenti e la mancanza di mascherine, ma proprio per i tuffi illegali.

Eppure quest’anno le sponde comasche del primo bacino offrono per la prima volta ben due punti in cui la qualità dell’acqua (i rilievi riguardano l’inquinamento biologico da escherichia coli ed enterococchi intestinali) è certificata dall’Ats. I due punti balneabili corrispondono ai lidi comaschi: quello storico di Villa Olmo, davanti allo stabilimento con le piscine, dove l’acqua è giudicata “sufficiente”, e l’altro, monitorato solo da quest’anno, davanti a Villa Geno, in cui i dati sono nettamente migliori.

«Da noi il lago è balneabile e c’è la sorveglianza del bagnino. E sono in tanti a fare il bagno nel lago» conferma Giorgio Porta, gestore del lido di Villa Geno. Il tratto balneabile è solo quello prospiciente il lido, e non è possibile accedere all’acqua da un altro punto. Questo perché le analisi effettuate ogni mese da Ats - e che il gestore replica autonomamente con la stessa cadenza - non garantiscono, come invece avviene per altri punti del lago, per l’intera “area omogenea”, ma solo per lo specifico punto in cui avviene il prelievo.

Tuffi liberi anche a Villa Geno quindi? No, il verdetto favorevole di Ats - che riguarda l’intera area che va dalla Villa all’ex Como Nuoto - non modifica paradossalmente la situazione. Il bagno non si può fare, innanzitutto perché lo vieta un’ordinanza del sindaco dettata da ragioni di sicurezza: come si ricorderà la cronaca ha registrato più di un tuffo finito in tragedia nel tratto terminale di viale Geno.

Ma non è tutto: la chiusura sia del lido che dell’ex Como Nuoto - punti da cui si potrebbe accedere al lago in sicurezza e sotto l’occhio vigile di un bagnino - per il duplice pasticcio dei bandi di assegnazione, di fatto oggi rende impossibili i bagni anche in quel tratto di lago.

Le strutture chiuse

E sarà così probabilmente per tutta l’estate: se la riapertura del lido certamente non sarà salutata quest’estate, anche quella della piscina adiacente (con la durissima polemica sul passaggio di gestione tra Como Nuoto e Pallanuoto Como e ora un fascicolo aperto in Procura per turbativa d’asta) sembra allontanarsi di giorno in giorno.

In teoria, quando riapriranno i due lidi il Comune potrà modificare l’ordinanza, consentendo il bagno a Villa Geno laddove sarà possibile farlo senza che l’incolumità dei bagnanti sia messa in pericolo.. Rimosso il divieto legato alle condizioni dell’acqua, toccherà quindi ai gestori che riprenderanno in mano le strutture verificare che l’accesso al lago rispetti le condizioni di sicurezza.
B.Fav.

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