Como Nuoto nel mirino: il caso si riapre e i giudici chiedono di ricontare gli atleti

La querelle Il Consiglio di Stato ordina al Comune di effettuare una verifica. Chiesta la revoca della sentenza del 2020, ma i tesserati non corrispondono

I giudici del Consiglio di Stato ordinano al Comune di Como di ricontare il numero degli atleti iscritti alla Como Nuoto e quelli della Pallanuoto Como. E di comunicarlo entro il prossimo mese di dicembre alla magistratura amministrativa. La causa di revocazione della sentenza che, nel 2020, diede ragione alla Pallanuoto Como sulla questione della gestione della piscina di viale Geno (salvo poi scoprire che i dati forniti al Comune da quest’ultima fossero falsati) ha avuto un inedito intoppo. Legato a una doppia contestazione relativa a numeri che, secondo entrambe le parti in causa, risulterebbero sbagliati.

La vicenda

Per comprendere di cosa parliamo, è necessario un riassunto delle puntate precedenti. Nel 2019 il Comune ha realizzato il bando per la gestione della piscina e della struttura di viale Geno, storicamente sede della Como Nuoto. Al bando partecipano anche, alleate, la Pallanuoto Como e Crociera Stadium di Genova.

Contro l’aggiudicazione da parte del Comune alla Como Nuoto, le due società rivali fecero ricorso. E vinsero davanti al Consiglio di Stato, che ribaltò la decisione del Tar e dell’amministrazione comunale affidando la vittoria al gruppo capitanato dalla Pallanuoto Como. Il problema è che quella sentenza da un lato - e di questo l’ordinanza dei giorni scorsi degli stessi giudici ne danno atto - è stata presa ignorando il fatto che mancavano dati essenziali che di fatto avrebbero lasciato invariata la vittoria del bando (ovvero l’aggiudicazione alla Como Nuoto), dall’altro si è fondata su numeri e informazioni forniti dalla Pallanuoto Como che successivamente sono stati ribaltati e smentiti, al punto da spingere la Procura ad aprire un’inchiesta penale per falso e turbativa d’asta.

Tutto ruotava attorno al numero degli atleti agonisti tesserati dalla Federazione nuoto. Proprio quei dati falsi hanno poi spinto l’ex amministrazione Landriscina ad annullare l’aggiudicazione alla Pallanuoto Como sulla base della sentenza del consiglio di Stato. La Como Nuoto aveva, in ogni caso, presentato ricorso per chiedere che quella famosa sentenza venisse revocata.

I chiarimenti richiesti

Si scopre ora che i numeri forniti dal Comune, successivamente alle polemiche, sul numero di tesserati non troverebbe corrispondenza sia per quanto riguarda la Como Nuoto sia per quanto riguarda Crociera Stadium.

Da qui l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha imposto al sindaco - coincidenza quel Rapinese che quando era all’opposizione fu il principale accusatore degli asseriti falsi di Pallanuoto Como - di fornire chiarimenti circa i criteri del riconteggio del numero di atleti, di chiarire se ha tenuto conto di una serie di atleti di Como Nuoto che non dovevano essere conteggiati e di spiegare il motivo per cui i dati della lista di tesserati di Crociera Stadium comunicati non coincida con quello della Federazione Nuoto della Liguria.

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