Como: Parte la lotteria degli scontrini
Ma i negozi non sono pronti

Da oggi, 1 febbraio, si potrà concorrere alle estrazioni, la prima l’11 marzo.Confcommercio: «Pochi esercenti hanno potuto adeguarsi, colpa della crisi»

Dopo una lunga serie di proroghe e rinvii è arrivato il momento della lotteria degli scontrini. Oggi, lunedì 1 febbraio, l’iniziativa prende ufficialmente il via, ma a detta di molti potrebbe rivelarsi un flop.

Ma di cosa si tratta? L’operazione è in apparenza molto semplice: facendo i propri acquisti con carte di credito, prepagate e bancomat e presentando alla cassa l’apposito codice si potrà infatti partecipare alle estrazioni mensili - la prima l’11 marzo - e a quelle settimanali che inizieranno a giugno.

A queste si aggiunge anche un superpremio da 5 milioni per l’estrazione annuale a gennaio 2022.

La lotteria è collegata al programma Italia Cashless finalizzato a incentivare i pagamenti elettronici e contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale.

Come funziona

Per partecipare occorre registrare il proprio codice fiscale sul sito della lotteria degli scontrini con il quale si otterrà un codice univoco associato a un codice a barre da presentare al momento del pagamento. Così per ogni euro di spesa si otterrà un biglietto per partecipate alle estrazioni, fino ad un massimo di 1.000 biglietti per 1.000 euro di acquisti.

La lotteria tanto conclamata rischia però da subito l’insuccesso. Tante le ragioni che stanno alla base del timore di un fallimento della proposta. I clienti scarseggiano e nonostante da oggi anche in Lombardia sia scattata la zona gialla, molti negozianti guardano con scetticismo a una tempestiva ripresa delle vendite. Ma soprattutto pochi sono gli esercenti che hanno aggiornato il registratore di cassa per far partecipare i consumatori all’estrazione. «Questa partenza è prematura – commenta Graziano Monetti, direttore di Confcommercio Como – Nonostante l’avvio dell’iniziativa sia stato posticipato rispetto ai programmi iniziali, sono pochi gli esercenti che si sono adeguati. Il periodo che la categoria ha affrontato è stato difficile e ancora oggi la preoccupazione per ciò che il futuro riserva è forte. Per adeguare le strumentazioni i commercianti devono anche sostenere dei costi e pensare a degli investimenti, per molti impossibili dopo le chiusure e i mancati incassi».

Un’occasione perduta

Un malcontento quindi accompagnato da tante perplessità.

«I registratori di cassa devono essere attrezzati perché il cliente possa partecipare all’estrazione - prosegue Monetti -. Una partenza a singhiozzo, considerata la scarsa adesione dei commercianti, rischia di vanificare il valore di un’iniziativa che se gestita con un’altra tempistica avrebbe potuto essere un buon volano per il rilancio dei consumi. Sarebbe stato necessario un ulteriore slittamento dell’iniziativa, adesso non è sicuramente il momento migliore».

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