Como: patenti, ancora tutto fermo
Mesi di attesa per l’esame di guida

Il ministero “congela” la scadenza dei test teorici in attesa di chiarire quando ripartiranno quelli pratici - Le autoscuole: «Senza la didattica, il settore è in crisi»

Como

L’esame per la patente? Tutto congelato fino a data da destinarsi.

Tra le tante conseguenze della pandemia e del lockdown c’è anche questa, che in provincia di Como riguarda qualche migliaio di giovani diciottenni cui il Coronavirus toglie il sogno della prima estate di libertà al volante. Gli esami pratici sono tutti sospesi, senza che per il momento ci siano certezze sulle date di ripresa, anche se – quantomeno sulla carta – le autoscuole dovrebbero poter riaprire dal 18 maggio (quelle che svolgono pratiche auto hanno in realtà già ripreso ieri).

«Aspettiamo direttive dalla Motorizzazione – dice Stefano Sanromé, titolare dell’autoscuola Giulia di Fino Mornasco, nonché referente provinciale dell’Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistca (Unasca) -. La quale Motorizzazione, a sua volta, attende delucidazioni dal ministero». Le uniche certezze, per il momento, riguardano il “congelamento” dei test scritti, e superati, la cui validità è stata prolungata di 90 giorni: la norma contempla infatti che, sostenuta la prova teorica, i candidati abbiano a disposizione un tempo massimo di sei mesi per poter affrontare quella pratica, quella di guida, pena il decadimento di validità del test. «Già prima di questo lockdown – ricorda Sanromé – i tempi di attesa si aggiravano attorno ai cinque mesi, e questo soprattutto per i problemi di organico della Motorizzazione di Como, spesso in sofferenza. Ora la situazione non potrà, ovviamente, che peggiorare».

In via Tentorio, per il momento, sono aperti soltanto gli sportelli per le pratiche considerate indifferibili. Risulta che ieri sia stato aperto anche lo sportello per il ritiro delle patenti. Ma per il resto, si attende di capire come e quando si potrà riprendere.

Le autoscuole sono, tutte, alle prese con problemi pratici di non poco conto. Di scontato non c’è nulla. Potranno sì riaprire il 18, ma nessuno è in grado di spiegare quali servizi saranno garantiti e quali no. Le lezioni di guida pratica rappresentano uno degli interrogativi principali: «Certamente dovrà essere garantito l’utilizzo di guanti e mascherine – prosegue Sanromé -. E quasi sicuramente diventerà obbligatoria la sanificazione degli abitacoli dopo ogni lezione». Alcune richieste, oltre che condivisibili, sono anche fattibili. Più difficile, invece, ipotizzare il montaggio di un divisorio che separi l’allievo, nonché conducente, dal suo insegnante, il quale siede sul sedile anteriore del passeggero. L’istruttore di guida deve infatti poter accedere ai comandi del veicolo, alla leva del cambio, in certi casi addirittura al volante. Una soluzione potrebbe essere quella di adottare visiere da abbinare alla mascherina, come succede negli ospedali. «E comunque – continua Stefano Sanromé – senza didattica, senza le nostre lezioni pratiche e senza quelle in aula, che soltanto alcuni di noi sono riusciti a proseguire in videoconferenza, il settore paga un prezzo altissimo». Anche qui, come altrove, la cassa integrazione non si è vista, e pagare gli stipendi è diventato impossibile. Quanto all’utenza, chi è già in possesso del foglio rosa e ha già sostenuto la prova orale è un passo avanti. Ma per poter ottenere la patente la strada è ancora in salita. Le liste d’attesa erano lunghe prima, lo saranno ancora di più dopo la riapertura. L’auspicio di molti è che per riassorbire l’arretrato si riesca anche a sfruttare il mese di agosto. Molto, però, dipenderò dalla Motorizzazione civile, dalla sua disponibilità e, soprattutto, dal quantitativo di personale che sarà possibile coinvolgere.

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