Como quasi deserta
nel giorno più caldo
Oggi temporali e fresco

Sfiorati i 37 gradi in città. Al Tempio Voltiano decine di persone si sono tuffate nel lago alla ricerca di fresco. Tutto esaurito al lido di Villa Olmo: «Costretti a chiudere gli ingressi». Ma il centro città si svuota: solo qualche turista

Un pomeriggio “infernale”, quello di ieri rilevato a Como, con una temperatura che, nella sua punta massima registrata dalla centralina meteo dell’università comasca alle 16.58, si è assestata sui 36,9 gradi.

Un centro città semivuoto in un sabato in pieno periodo di saldi, un giorno in cui, di solito, per le strade c’è molta più gente, quasi come se il caldo torrido scoraggiasse gli acquisti e il desiderio di fare shopping, soprattutto nelle ore centrali della giornata. E se i bar all’aperto hanno visto quasi tutti i tavolini pieni, sono mancate le lunghe code davanti alle gelaterie, eccezione fatta per la Gelateria Lariana, fronte lago, con molti ragazzi in fila, anche sotto il sole, in attesa.

I commenti

«Al pomeriggio non c’è molta gente - hanno fatto sapere dalla Gelateria Al Bottegone di via Vittorio Emanuele - in giornate così afose pochi si avventurano in centro nelle ore calde, più facile che entrino i turisti che sono già in giro per la città. Il grosso arriva appena cala il sole: quando il clima diventa più sopportabile, le persone escono e la gelateria si riempie». Lo stesso non si può dire della zona intorno al Tempio Voltiano e in Lungolago Mafalda di Savoia, dove invece si è registrata una grande affluenza, soprattutto straniera. Prese d’assalto le panchine e le aiuole verdi intorno al monumento, con asciugamani stesi a terra e persone in costume, di tutte le età, che hanno cercato ristoro all’ombra. Ignorando i cartelli di divieto di balneazione nell’area, molte famiglie, con bambini anche piccoli, si sono avventurate in acqua, nel tratto di lago subito dietro al Tempio.

«Qui è così sempre – ha commentato un passante – con questo caldo atroce, chi non può permettersi di andare in piscina o altrove fa il bagno qui, nonostante ci sia il divieto e l’acqua non sia pulita. Io vengo addirittura da Seregno per cercare un po’ di sollievo sul lungolago di Como».

Così al Lido di Villa Olmo

Per trovare un tratto di lago balneabile, a Como, bisogna spostarsi al Lido di Villa Olmo, una delle mete più gettonate in questi ultimi giorni, che però non riesce a soddisfare una richiesta sempre crescente. «Con questo caldo la gente arriva in massa, ma non possiamo farla entrare tutta, per via del contingentamento – ha dichiarato Maurizio Locatelli, uno dei gestori del Lido – e, se da un lato la cosa ci fa piacere, dall’altra ci rendiamo conto del disagio che questa situazione crea a noi e ai nostri clienti che restano fuori. Disagio che aumenta se pensiamo che, nonostante la riduzione di ingressi, le nostre richieste di riduzione del canone non sono state accolte dal Comune di Como. Ci aspettavamo, com’è accaduto a Cantù, che il Comune ci venisse incontro, invece niente. Con gli introiti diminuiti e i costi rimasti uguali, siamo molto preoccupati, non sappiamo se avremo risorse a sufficienza per pagare l’affitto». Il consiglio, per tutti coloro che vogliono assicurarsi una giornata in piscina, è quello di prenotare in anticipo. «Nel weekend, di solito, facciamo sempre “sold out” già con le prenotazioni, ma, visto il caldo di questi giorni, abbiamo registrato il tutto esaurito anche durante la settimana. Abbiamo notato una crescita del turismo europeo e un notevole incremento di persone che arrivano da Milano e dall’hinterland milanese e scelgono il lago di Como per fuggire dall’afa della grande città».

GIÙ LE TEMPERATURE

Asfalto rovente, afa insopportabile, sole a picco. Negli ultimi giorni, il meteo racconta temperature ben al di sopra della media stagionale, con picchi che hanno sfiorato i 37 gradi. Un caldo che, però, è solo in parte imputabile alla stagione estiva, e che cela invece un dato molto preoccupante. Il movimento paneuropeo Eumans, infatti, ha reso nota l’indagine dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/EDJNet diffusa da stopglobalwarming.eu condotta su 110 province italiane, le quali registrano un notevole incremento della temperatura media rispetto a cinquant’anni fa. Ben 72 sulle 110 province prese in esame superano infatti la media continentale (+1,990°C). Como si attesta al trentottesimo posto, con la Lombardia che, di fatto, risulta la terza regione più arroventata d’Italia, preceduta solo da Lazio e da Trentino-Alto Adige. Si tratta di dati indicativi ma allarmanti, considerando le proiezioni diffuse dalle Nazioni Unite, secondo cui il pianeta non sarà in grado di sopportare un aumento medio mondiale di 1,5 °C. Un limite che, stando così le cose, dovrebbe essere superato tra il 2030 e il 2050, con conseguenze che potrebbero rivelarsi catastrofiche. Uno scenario non troppo futuristico, purtroppo, dal momento che, ad oggi, il livello climatico medio globale, rispetto all’inizio dell’era industriale che viene considerata come riferimento, si è alzato di 1,1°C. Un caldo, dunque, che dipende da molti altri fattori, che parla di inquinamento, emissioni di CO2 ed utilizzo massiccio di energie non rinnovabili. Un caldo anomalo, quello di questa ultima settimana che, però, è destinato a concludersi, secondo i meteorologi, in un modo piuttosto improvviso e per nulla rassicurante.

«Sono in arrivo due diversi fronti instabili di origine atlantica che causeranno il passaggio di forti temporali soprattutto sulle regioni settentrionali, insieme ad un generale brusco calo termico atteso proprio per l’inizio della nuova settimana – ha dichiarato Andrea Vuolo, meteorologo di www.3bmeteo.com - la massa d’aria più fresca e instabile che giungerà dal Nord Europa, causerà l’innesco di forti temporali soprattutto su Alpi, Pianura Padana e dorsale appenninica. I contrasti termodinamici daranno vita a grandinate di medio-grandi dimensioni, insieme a nubifragi e forti raffiche di vento, con possibili locali criticità idrogeologiche su diverse regioni d’Italia». I primi forti temporali arriveranno già nelle giornate di oggi e domani, con possibili nubifragi, grandinate, forti raffiche di vento ed un primo deciso calo termico, anche di 10-12°C al Nord, perturbazioni che si sposteranno verso Sud nel corso di martedì e mercoledì. Per rivedere il sole e un rialzo delle temperature, sempre secondo gli esperti, bisognerà attendere giovedì, anche se, si spera, senza più toccare i picchi raggiunti in questi giorni.n 
A.Rov.

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