Como: scuole, il richiamo
«Errore far entrare
tutti insieme alle 8»

Mattinata al tavolo tecnico della Prefettura.L’ufficio scolastico sollecita Giovio, Ciceri e Volta. Il prefetto: «Bisogna capire che è un momento delicato»

Una sola fascia d’ingresso a scuola al mattino non è sufficiente. E rischia di far saltare il delicato equilibrio legato, soprattutto, ai trasporti pubblici. E così il prefetto, Andrea Polichetti, lancia un appello all’Ufficio scolastico provinciale: «Dobbiamo insistere sul rispetto delle fasce». Il richiamo, indirizzato in particolare alle tre scuole superiori della provincia che hanno riaperto i cancelli senza prevedere un doppio turno d’ingresso (e di uscita), è partito ieri dal tavolo di coordinamento per il rientro a scuola attivato in Prefettura.

Ore 7.50, sala della Protezione civile al primo piano di via Volta. Telefoni già roventi per l’ingegner Fulvio Torregiani, direttore di esercizio di Asf Autolinee, per conoscere la situazione nei punti più caldi per i bus: piazza Camerlata, zona Magistri Cumacini, tratte per Erba, Cantù e Mariano, Altolago: «A Camerlata il bus che ha registrato il maggior numero di passeggeri portava 48 persone, ma era uno snodato da 130 posti. Quindi ampiamente sotto il 50%» fa sapere terminato il giro di chiamate.

Al suo fianco Roberto Turchetti e Aurelio Cola, della Navigazione, si informano sul numero di studenti a bordo degli aliscafi della Navigazione: «Il numero massimo raggiunto 45 ragazzi. Sull’aliscafo da Bellagio nessuno studente».

Le criticità

In un angolo della sala c’è una lavagna sulla quale scrivere le criticità. Il commissario capo Davide Gaspa, della polizia locale di Como, si alza e con il pennello scrive: “Via Italia Libera, assembramento sul marciapiede”. Spiegherà poi al prefetto: «La presenza del cantiere all’esterno del Caio Plinio riduce gli spazi di attesa dei ragazzi e siamo dovuti intervenire per evitare che si concentrassero eccessivamente». Il commissario della locale tiene i contatti anche con i colleghi di Cantù, Erba, Olgiate e Mariano Comense.

Accanto a lui, a verificare la situazione in varie scuole soprattutto del Canturino, Laura Binda, della Protezione Civile.

Il punto sulla situazione degli ingressi lo apre invece Vincenzo Avano, dirigente dell’ufficio volanti della Questura (la polizia è incaricata di monitorare la situazione delle superiori, così come i carabinieri con il maresciallo capo Cosimo Celso): «Al liceo Teresa Ciceri di via Carducci segnalata la ripresa in presenza al 50%. Un solo ingresso alle 8 per tutti». Stesso refrain per il Paolo Giovio, per il Volta e per il Fermi di Cantù.

Qualche criticità anche sulle uscite: a Cantù, al Melotti e al Fermi, sono stati segnalati assembramenti. A Como gli studenti del lago del Setificio, della Ciceri e del Volta in uscita tra le 13.45 e le 14 sono costretti ad aspettare fino alle 15.30 per l’aliscafo: «Ma gli istituti hanno avuto i nostri orari» precisano i responsabili della Navigazione.

Il prefetto sente al telefono Elisabetta Patelli, referente dell’Ufficio scolastico provinciale.

Impossibile l’opzione del sabato

«I dirigenti scolastici, pur nella loro autonomia - commenterà poi Andrea Polichetti - devono comprendere che è un momento straordinario e delicato. E che bisogna guardare al quadro complessivo». Spiega Nicola Venturo, capo di Gabinetto della Prefettura: «Abbiamo provato a chiedere alle scuole di poter sfruttare anche il sabato per alleggerire gli altri giorni, ma questo avrebbe comportato modifiche allo stato impossibili».

«Verifichiamo se le scuole che hanno attivato una sola fascia d’ingresso hanno pensato a questa soluzione a regime - chiude la riunione il prefetto - Se così è dobbiamo insistere sul rispetto del doppio turno di ingresso».

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