Como: vaccini anti Covid
Si accelera con le Rsa: 3.576 dosi

Sono ottomila tra ospiti e personale i soggetti da curare nelle 52 residenze per anziani. Finora sono quasi 6mila gli operatori sanitari ad aver ricevuto la prima dose. Ats: «Entro l’estate il 60% dei cittadini»

La campagna di vaccinazioni nelle Rsa sta accelerando. L’Asst Lariana ha in consegna già da ieri le prime 3.576 dosi di vaccino anti Covid dirette alle 52 residenze per anziani del territorio per difendere 4.129 ospiti e 3.926 operatori. Ciascuno di questi 8.055 soggetti dovrà poi, dopo tre settimane, ricevere anche i richiami.

il test in quattro residenze

All’inizio di gennaio era partito, con 1.224 dosi totali, il test con a quattro strutture per anziani: Ca’ d’Industria (Le Camelie e via Brambilla), la Bellaria di Appiano Gentile e la residenza per anziani di Sala Comacina. «Le Asst stanno per raggiungere anche tutte le restanti Rsa – ha spiegato Ettore Presutto, direttore socio sanitario dell’Ats Insubria –. Ogni hub provinciale, a Como il Sant’Anna, ha organizzato dei corsi di formazione al personale delle strutture per la terza età per la gestione delle fiale, la conservazione delle dosi e la registrazione burocratica dei soggetti vaccinati, avendo ricevuto gli elenchi delle adesioni. I vaccini in frigo restano per cinque giorni, dunque tra lunedì e la fine della settimana prossima partiranno le vaccinazioni in tutte le Rsa del territorio». I vertici di Ats hanno spiegato che sono state chieste le disponibilità ai centri diurni, alle comunità psichiatriche e ai servizi per i disabili, così da coinvolgere presto nella campagna anche questi luoghi. «Abbiamo comunicato i quantitativi necessari – fa sapere Mario Sesana per Uneba, ente che raccoglie le Rsa comasche – ed abbiamo ricevuto istruzioni e formazione. Attendiamo dalla settimana prossima i vaccini». Sempre secondo l’Agenzia per la tutela della salute nel Comasco sono stati vaccinati a giovedì sera 5.925 soggetti, l’1,5% della popolazione, detto che solo il comparto ospedaliero conta circa 8mila persone. Nel calcolo sono compresi anche medici e pediatri, non ancora gli anziani e il personale delle case di riposo. Il prossimo passo riguarderà odontoiatri, medici liberi professionisti e i volontari delle varie croci per le ambulanze e il primo soccorso. Sperando non ci siano momenti di stallo nella campagna prima dell’arrivo dei vaccini che non necessitano di temperature glaciali per la conservazione. Quindi Moderna, con un quantitativo però ridotto di dosi e AstraZeneca in misura massiccia da febbraio.

«La maggior parte della popolazione sarà verosimilmente vaccinata non prima dell’estate – spiega il direttore sanitario dell’agenzia per la tutela della salute Giuseppe Catanoso – l’augurio per allora è di aver raggiunto un 60%, 70% dei cittadini. Fino ad allora non godremo di un’immunità di gregge e non dovremo abbassare la guardia, con mascherine e distanza sociale». Con il vaccino AstraZeneca in approvazione a fine mese i medici di famiglia verranno coinvolti per vaccinare i maniera capillare i cittadini. A partire dagli over 80, a seguire i malati cronici e poi gli over 65. La campagna secondo l’Ats procederà a seconda delle reali consegne dei vaccini.

Maxi centri da marzo

È possibile che da marzo dovendo coprire migliaia di persone al giorno nella più estesa campagna vaccinale della storia vengano attivati anche dei grandi centri, come Malpensa e, per Como, la caserma De Cristoforis.
S. Bac.

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