Como: vaccini, la fase 2
con i medici di base
Tocca agli anziani

Lettera di Ats ai dottori, il via a febbraio. «Le dosi nei vostri ambulatori o in altre strutture. Con ogni probabilità la fascia sarà dai 60 anni in su»

Dopo la prima fase che sta coinvolgendo sanitari e case di riposo, la campagna vaccinale anti Covid si estenderà agli anziani. Ed entreranno in gioco anche i medici di famiglia.

Non sono ancora noti tutti i dettagli del piano per vaccinare gli “over 80” e poi la fascia 60-80 anni, ma trapelano le prime informazioni. Si partirà nel mese di febbraio e, se da un lato i pazienti più fragili verranno seguiti dagli ospedali, dall’altro si lavora anche per attrezzare luoghi ad hoc come centri vaccinali di massa.

Accordo con la Regione

Entro venerdì i 380 medici comaschi dovranno dare o meno la disponibilità, rispondendo all’Ats Insubria (ex Asl). Secondo la stessa Ats bisognerà in ogni caso aspettare l’arrivo, dal mese prossimo, dei vaccini Moderna e AstraZeneca, meno difficili da conservare rispetto all’unico attualmente a disposizione, quello di Pfizer. «Dopo l’intesa in Regione con i sindacati dei medici – scrive Ats – per la più grande campagna di immunizzazione di massa nella storia moderna si rende necessario sondare la disponibilità dei medici di assistenza primaria alla partecipazione, onde valutare le strategie più opportune e orientare le risorse disponibili».

«Al momento - prosegue Ats - le informazioni in nostro possesso sono le seguenti: la partecipazione non è obbligatoria, ma fortemente auspicabile; la popolazione target da vaccinare sarà con ogni probabilità quella degli “over 60”; come per l’antinfluenzale sarà possibile organizzarsi nei propri ambulatori o in strutture messe a disposizione dall’Ats o dagli enti locali; è possibile utilizzare il sistema di delega per vaccinare i pazienti assistiti dei colleghi».

La remunerazione per ogni vaccino fatto sarà pari a 6,16 euro oneri esclusi, salvo futuri premi produttivi. «Altre informazioni non sono ancora disponibili – si legge sempre nella nota dell’ex Asl – ad esempio la tipologia di vaccino destinata alla medicina generale. Si ipotizza non sarà il vaccino Pfizer, viste le difficoltà di conservazione e diluizione. Potrebbe essere Moderna o, in prospettiva, AstraZeneca. C’è attesa anche per le modalità di distribuzione, forse direttamente da parte di Ats. Verosimilmente per le modalità di registrazione si userà il portale regionale per il quale attiveremo un’adeguata formazione».

Non è chiaro per ora se i cittadini verranno invitati e contattati, se dovranno prenotarsi attraverso il call center regionale o chiamando direttamente il proprio medico.

Precedenza agli “over 80”

Ai medici di famiglia dunque è affidato il compito di coprire la fascia dai 60 anni in su, detto che gli “over 80” nell’intenzione della struttura commissariale avranno comunque la precedenza e dunque si userà almeno inizialmente il vaccino Pfizer, tramite ospedali.

Il resto della popolazione, sana e adulta, potrà invece recarsi in centri vaccinali appositi. Servirà fare qualche migliaio di vaccinazione al giorno in provincia di Como se l’obiettivo è raggiungere l’immunità entro la fine dell’estate.

Quanto al vaccino Moderna, le forniture per l’Italia sono risicate, sono molto numerose invece quelle di AstraZeneca, un vaccino in approvazione il 29 gennaio. L’azienda ha spiegato che dopo un solo giorno dall’approvazione sarà capace di destinare all’hub di Pratica di Mare e sul territorio grandi quantitativi. Nel caso di AstraZeneca serve il richiamo entro un mese.
S. Bac.

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