Comune nel caos dopo l’addio di Bella
Le opposizioni: «Ora si torni a votare»

Giunta senza l’assessore ai Lavori pubblici - Dal sindaco solo una nota: «Faremo del nostro meglio» - Le minoranze: «Se ne vadano per il bene della città»

Il Comune è nel caos, l’ormai ex assessore ai Lavori pubblici e alla mobilità Vincenzo Bella ha formalizzato le sue dimissioni dopo averle anticipate - come riportato ieri - ai colleghi in giunta

Il sindaco Mario Landriscina, che ha espresso in una stringata nota apprezzamento per l’amministratore uscente, perde un uomo di fiducia proprio mentre la macchina del Comune, già lenta, rischia di fermarsi del tutto, con dirigenti e tecnici in fuga. Il sindaco lascia intendere che vuole comunque proseguire: «Faremo del nostro meglio - scrive - per mettere a frutto il prezioso contributo» dato dall’assessore uscente. Bella, ringraziando per l’esperienza, ha spiegato che le dimissioni sono state rassegnate per «motivi personali». Ma è noto che nelle ultime settimane più volte si sia scontrato con il collega di giunta Marco Galli, anche in consiglio comunale. Tra le ragioni del contendere la piscina di Muggiò chiusa da un anno. E ci sono state divergenze anche con altri assessorati.

Le minoranze chiedono più o meno esplicitamente il voto. La maggioranza invece spera di ricomporre i cocci con Forza Italia. «L’esito è fatale - dice Maurizio Traglio, per Svolta Civica -. La città è bloccata e la giunta perde un componente importante. Sono al capolinea. L’immobilismo è drammatico. Fossi il sindaco anticiperei le elezioni». Civitas, con Bruno Magatti, sottolinea come la situazione sia difficilmente recuperabile, opere pubbliche ed edilizia scolastica resteranno incompiute a lungo. «Il sindaco perde un elemento di primo piano - commenta Stefano Fanetti (Pd) - in un settore chiave già piagato dai ritardi. Non sono uniti, litigano su tutto, il clima è pessimo». Ada Mantovani parla di amministrazione «allo sbando, con una crisi che dilaterà ancora i tempi sui problemi irrisolti, il sindaco valuti se proseguire il mandato». Paolo Martinelli del gruppo Rapinese non perde l’occasione per evidenziare «le tante inefficenze dell’assessore uscente e il poco tempo speso per la città». Dall’altra parte guardano tutti o quasi agli azzurri che hanno sostenuto con qualche sgambetto la maggioranza, uscendo dalla giunta nel novembre del 2018. «Mi auguro che Forza Italia rientri per riequilibrare la giunta» dichiara Matteo Ferretti, capogruppo di Fratelli d’Italia. «Sì, ma è un’ulteriore tegola che il sindaco dovrà affrontare» precisa Stefano Molinari, coordinatore di Fratelli d’Italia. «Spero che venga scelta una persona altrettanto in gamba - dice invece Alessandra Locatelli, leader della Lega a Como -, in grado di prendersi grandi responsabilità. Noi sul rientro di Forza Italia siamo sempre stati disponibili». Comunque la Lega, come pure Fratelli d’Italia, premette che un rimpasto non può toccare i loro rappresentanti. E infatti è meno possibilista Franco Brenna, capogruppo della lista civica che sostiene il sindaco. «Trovare una figura di spicco adesso è più difficile - dice -. I lavori pubblici sono un nodo delicato, con ritardi e senza funzionari negli uffici. Quanto a Forza Italia sono mesi che tentenna».

E i diretti interessati? «Perso un pezzo importante, il sindaco deve fare passi avanti – commenta il capogruppo di Forza Italia Enrico Cenetiempo –. Noi siamo sempre stati disponibili a parlare, aspettiamo delle risposte. Bisogna rivedere le priorità della città». Più fredda la segreteria di partito, il coordinatore Mauro Caprani solo una settimana fa scuoteva la testa sul possibile rientro in giunta. Certo, ora si è liberata la poltrona ai lavori pubblici e alla mobilità, deleghe importanti però delicate che potrebbero avere un effetto boomerang. Gli azzurri non a caso vorrebbero anche il posto considerato sacrificabile dell’assessore alla cultura Carola Gentilini, nominata solo l’anno scorso.

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