Conte sul nuovo Dpcm
«Limitazioni agli spostamenti»

Le comunicazioni del premier in Parlamento sulle nuove misure nazionali anti contagio: «Provvedimento entro mercoledì, regole differenziate per Regioni». Centri commerciali chiusi nei weekend, stop anche a mostre e musei, didattica a distanza al 100% nelle superiori, stretta sui movimenti in fascia serale.

Il premier Conte lunedì a mezzogiorno ha parlato alla Camera della pandemia e delle nuove misure anti Covid. «Nel prossimo Dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute. Questi scenari dovranno tener conto dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali», ha spiegato il premier in aula. «Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio» salvo esigenze di lavoro, studio e salute, ha proseguito.

«Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre. Nel Dpcm si prevede «anche integralmente» la didattica a distanza per le scuole di secondo grado.Il governo prevede a livello nazionale «la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali». Saranno ridotti gli spostamenti delle persone «in fascia serale tarda» (non specifica l’orario, ma nelle ultime ore ha preso consistenza l’ipotesi del coprifuoco nazionale alle 21).

«Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull’attività economica, la produzione ma non ci può essere dilemma nella difesa della salute e la tutela dell’economia, più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni. I numeri macro economici non di dicono nulla del disagio sociale ma il risultato è straordinario. Ai cittadini va la nostra gratitudine». «Sabato il report settimanale dell’Iss ha costretto a prefigurare nuovo corpus di misure restrittive, da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre, data che era stata fissata per le mie comunicazioni al Parlamento, dopo un ulteriore interlocuzione con i presidenti delle Camere ho chiesto di poter anticipare già ad oggi queste mie comunicazioni così che il Parlamento possa esprimersi prima di adottare il provvedimento», ha dichiarato il premier in aula. «La pandemia – ha evidenziato – corre inesorabilmente e impetuosamente in tutto il continente, costringendo ciascun Paese ad adottare misure più restrittive, che si susseguono di settimana in settimana. L’Europa all’interno di un quadro globale complesso e preoccupante è certamente una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi».

«Il governo – ha proseguito – è sempre stato e sempre rimarrà consapevole della piena responsabilità di fronte al Paese di fronte a ogni decisione per la salvezza del paese. Ascolterò con la massima attenzione le diverse posizioni che emergeranno dal dibattito e preannuncio la mia disponibilità ad accogliere i rilievi, le osservazioni contenute nelle risoluzioni». «Ho prospettato ai leader dell’opposizione la possibilità di costituire un tavolo di confronto con il governo – ha detto il premier – per assicurare alle forze di opposizione stesse, una piena e costante informazione per offrire l’opportunità di rappresentare più direttamente e puntualmente istanze e proposte. Al momento questa proposta è stata rifiutata, se ci fossero ripensamenti la proposta permane immutata e rassicuro che non sottende una confusione di ruoli o mira a una sovrapposizione di responsabilità».

«La cura presso i domicili serve per alleggerire gli ospedali, Arcuri ha acquistato 10 milioni di test rapidi in modo da ridurre le quarantene. È stata avviata una richiesta per tamponi molecolari che porterà 250 mila tamponi molecolari al giorno. In questo modo aumenterà lo screening della popolazione italiana fino ad arrivare a 350 mila test al giorno, con uno scenario avverso disporremo anche di personale militare. L’evoluzione dell’epidemia risulta però molto preoccupante», ha aggiunto il premier.

«Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcune regioni. Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’Rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese», ha dichiarato Conte. «Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità» delle Regioni. «Riteniamo necessario assumere una decisione orientata che ottempli nuovi interventi restrittivi modulati sulla base del livello di rischio nei territori. Su base di criteri scientifici predefiniti ci sarà un regime differenziato basato su diversi livelli regionali. A marzo sprovvisti di un piano abbiamo emanato provvedimenti che ci hanno portato un lockdown generalizzato, oggi invece abbiamo una struttura di prevenzione».

Le nuove misure sono state discusse stamattina nella riunione del premier Giuseppe Conte con i capidelegazione. In mattinata si è tenuto anche il vertice tra il governo e le Regioni per tentare di trovare una linea comune. Conte riferirà al Senato alle 18.

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