Coronavirus, Gallera
«Dobbiamo resistere
altri 15 giorni»

L’assessore regionale al Welfare: «Forse i nostri sforzi stanno dando un risultato positivo. Ma proprio per questo dobbiamo stare a casa».

«Dobbiamo resistere altri 15 giorni per vincere la battaglia»: lo ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera visitando nella mattinata di martedì 24 marzo l’ospedale da campo installato davanti all’ospedale di Crema.

L’assessore ha ribadito che dopo i dati degli ultimi due giorni, «forse i nostri sforzi stanno dando un risultato positivo. Ma proprio per questo dobbiamo stare a casa». Invece per quanto riguarda il numero dei contagiati, che secondo il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, sarebbero dieci volte superiori a quelli accertati, Gallera ha sottolineato di non avere elementi per dire se sia una stima corretta o meno. «È chiaro che tanta gente lo fa a casa con raffreddore e febbraciattola. Lo abbiamo detto fin dall’inizio». Per questo anche chi ha sintomi lievi «si deve isolare». In più è stato disposto che i medici di medicina di base debbano monitorale anche chi ha un semplice raffreddore.

Sulla possibilità di tamponi agli asintomatici invece Gallera ha chiarito ad Agorà: «Ciò che facciamo noi e ciò che fanno a Piacenza è esattamente la stessa cosa. A Piacenza il medico di medicina generale segnala chi deve fare il tampone, che è quello che avviene e che avverrà in Regione Lombardia. Non ci sono Regioni che fanno i tamponi e Regioni che non le fanno».

La Regione Lombardia «ieri ha approvato una delibera che prevede la presa in carico e il monitoraggio sul territorio da parte dei medici di famiglia, anche attraverso sistemi di telemedicina, sia dei pazienti Covid che sono stati dimessi ma non sono ancora guariti sia di coloro che iniziano ad avere i primi sintomi», ha ricordato Gallera.

In Lombardia «oggi chi ha un sintomo e chi si aggrava può avere un confronto con il medico di medicina generale che ne verifica le condizioni e lo invia all’Ospedale per fare il tampone, quando serve. Stiamo coinvolgendo i medici di famiglia per una sorveglianza molto più stringente, è questo il modo corretto di seguire la malattia», ha detto Gallera, spiegando che per le persone sotto monitoraggio «ci sarà una distribuzione ampia di kit con telefonino, saturimetro e termometro». «Il tampone - ha poi evidenziato l’assessore - ha un valore relativo. Farli in maniera massiva vuole dire impiegare giorni e giorni per riuscire a processarli. Noi abbiamo 22 laboratori che processano i tamponi e ne riusciamo a fare 5 mila al giorno. Stiamo valutando di ampliare la nostra potenzialità, siamo la regione che ha più centri, ma se facciamo 100-200 mila tamponi al giorno quanto tempo ci vorrebbe? È importante verificare e monitorare le condizioni di salute e intervenire su chi ha bisogno».

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