Coronavirus, i negozi
Per la spesa a casa
a Como i negozi sul web

Consegne con como.domicilio.app, promossa da cooperativa Tikvà, Confcommercio e Acli. Dai giornali agli alimentari: presenti sessanta attività

Nessuno si salva da solo. Debutta a Como un inedito progetto frutto dell-alleanza tra il mondo del lavoro sociale e il piccolo commercio. «Siamo partiti dalla convinzione che le comunità diventino più forti quando si utilizzano le leve di economia sociale e Tikvà punta alle economie territoriali inclusive; se il tessuto economico è più solido e coeso, la comunità sta meglio», sottolinea Francesca Paini, presidente di Tikvà, cooperativa che, insieme ad Acli Como e Confcommercio Como, ha dato vita ad un progetto di collaborazione tra terzo settore e piccolo commercio; due soggetti che rappresentano l’ossatura della vita quotidiana di ogni comunità locale.

. «I momenti difficili a volte favoriscono nuove alleanze – riprende Paini - insieme agli altri due partner ci siamo chiesti in che modo poter essere vicini sia ai bisogni della comunità che ai soggetti economici più fragili».

Sulla piattaforma on line como. domicilio.app si trova di tutto: dagli alimentari all’abbigliamento, dalle erboristerie ai panifici e alle rivendite di giornali. Un servizio prezioso in particolare in queste settimane di forzata permanenza a casa.

Il data base

Il portale è frutto di un certosino lavoro di ricerca e di organizzazione del data base. Attraverso svariate decine di telefonate ai piccoli esercizi commerciali sono state raccolte e censite informazioni dettagliatissime sui negozi che fanno consegne a domicilio: «Le consegne hanno un costo? C’è una spesa minima? Chi viene a fare la consegna accetta contanti?»

Un gruppo di volontari ha chiamato uno a uno i negozi e raccolto le notizie, ma anche ascoltato i problemi e le necessità. «Abbiamo verificato che molti esercizi non riescono a far fronte alle numerose richieste di consegne a domicilio per cui vorremmo organizzare il servizio con una cooperativa sociale che potrà così offrire lavoro a una persona fragile», spiega Francesca Paini. Un percorso che ha intercettato lo spazio di mercato che si è creato con l’epidemia, in prospettiva il delivery potrebbe assumere valenza strategica del resto anche nel settore della ristorazione.

La piattaforma, inoltre, potrebbe diventare lo strumento attraverso cui i Comuni possono gestire i buoni spesa per le famiglie fragili. «Attualmente, anche per semplicità di gestione, spesso i buoni vengono concentrati sulla grande distribuzione, e questo accade anche in Comuni dove non è presente un supermercato e questo comporta due problemi – avverte Paini - da un lato le famiglie sono spinte a spostarsi disattendendo una disposizione di primaria importanza, dall’altro si perde un’occasione per sostenere le piccole economie di paese, i negozi di prossimità ed il commercio al dettaglio in generale».

La rete

Il progetto, gestito integralmente da risorse volontarie, è stato promosso a Como dalla cooperativa sociale Tikvà, cooperativa a cui afferiscono anche il progetto #Bacomania e il festival Bellezze interiori che l’anno scorso ha portato un migliaio di visitatori nei 10 cortili privati del centro storico, per l’occasione aperti e animati da eventi culturali - le Acli e Confcommercio hanno subito aderito con grande spirito di collaborazione. La piattaforma è stata messa gratuitamente a disposizione dalla società Dueper design snc di Cremona.

Già online ci sono Cremona, Mantova, la Versilia, Taranto, Firenze, Bergamo, ma molti altri centri sono in fase di preparazione. I commercianti che volessero iscriversi possono farlo accedendo alla sezione ‘aderisci’ della piattaforma o contattare i volontari via mail a [email protected] e saranno richiamati al più presto.

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