Coronavirus: mercato coperto
costretto a chiudere:«Un danno»

Como: la rabbia dei commercianti per la disposizione contenuta nell’ultima ordinanza della Regione

«Ci siamo trovati questa disposizione, nell’ultima ordinanza della Regione, che chiude i mercati coperti, alimentari e non. Nessun preavviso, nessuna spiegazione. Se vogliono fare fuori i piccoli esercenti lo dicano subito, altro che aiuti per uscire dalla crisi». Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como, si fa portavoce della rabbia di tutti gli operatori del mercato coperto di Como, che secondo le ultime direttive regionali dovrebbe sospendere l’attività.

«Nessuno sa nulla, nemmeno a livello di referenti del territorio in Regione, perchè la decisione è stata presa in Giunta, e questo dà la misura dell’improvvisazione. Ma la cosa più grave è che si rischia di mandare a monte tutta l’attività di consegna a domicilio, perchè senza vendita diretta per gli operatori diventa antieconomico restare aperti. Così costringeremo molta gente che vive in centro a fare più strada per fare la spesa».

Se la logica è evitare gli assembramenti, aggiunge Casartelli, allora si chiudano anche i supermercati, «perché l’accesso è regolato esattamente nello stesso modo».

In mancanza di certezze, ieri gli operatori si interrogavano sulla possibilità, stamattina, di aprire i negozi che si trovano all’interno del mercato di via Mentana: «Ci sono celle frigorifere da gestire - spiega Casartelli - ci sono carichi di carne pronti per essere messi sui banconi dei macellai. Come si fa a calare dall’alto una disposizione così dall’oggi al domani?».

«Al mercato coperto - si legge nella nota diffusa dall’associazione - avevamo contingentato gli ingressi e adottato tutte quelle misure richieste per evitare gli assembramenti, le stesse misure che vengono adottate nei supermercati della grande distribuzione, quindi non si capisce il perché della sua chiusura. Gli operatori avevano già proceduto con gli acquisti delle scorte per la settimana e ora si trovano i magazzini pieni di merce che in pochi giorni deperirà. Il danno economico per gli operatori che dovranno buttare la merce e che resteranno senza lavoro è notevole».

«I cittadini - si legge ancora - si troveranno a non avere più accesso a frutta, verdura, carni, formaggi, pasta pronta, pesce che sono di qualità nettamente superiore a quella dei supermercati. Supermercati che si troveranno senza concorrenza e potranno alzare i loro prezzi, come già avvenuto in alcuni casi».

«Se questo è il modo per uscire da questa crisi - conclude la nota - iniziamo davvero male. Occorre mettere gli operatori in condizione di effettuare il servizio e di aiutare le persone: quanto accaduto è totalmente inaccettabile».

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