Covid: torna l’obbligo
di mascherine anche all’aperto

Il nuovo decreto di ottobre prevede nuove limitazioni contro la diffusioni dei contagi. Ipotesi di coprifuoco per la movida

Covid: la curva dei contagi è ritornata a salire in maniera esponenziale e, secondo gli esperti, il numero dei cittadini positivi è destinato a crescere nel giro di un paio di settimane, come conseguenza dell’ormai definitivo rientro dalle vacanze di tutti gli italiani e della ripresa integrale delle attività lavorative.

Per far fronte a questo problema, il governo intende lo stato di emergenza sanitaria fino al 31 Gennaio 2021. Nel nuovo Decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dcpm) che il titolare della Salute Roberto Speranza presenterà martedì in Parlamento (e che sarà successivamente sottoscritto dal Premier Conte), verranno poi inserite ”nuove” regole da seguire e predisposizioni anticontagio; inoltre, verrà aggiornata la lista dei paesi esteri a rischio. L’obiettivo è quello di tenere sotto controllo la pandemia e non aggravare la situazione nei reparti ospedalieri.

Ecco le principali misure previste

La capienza di autobus, pullman e treni non dovrà superare l’80% dei posti a sedere totali, gli ingressi nei negozi saranno contingentati, mentre, i posti a sedere nei ristoranti, saranno ridotti. Le discoteche e le sale da ballo in generale continueranno a rimanere rigorosamente chiuse.

Negli stadi e negli impianti sportivi all’aperto continuerà ad esserci una limitata presenza di pubblico la quale non dovrà superare il numero di mille spettatori, rigorosamente distanziati almeno un metro l’uno dall’altro. Limitazione che graverà sia su eventi sportivi ma anche musicali o teatrali all’aperto. In impianti al chiuso (cinema, teatri, palazzetti, ndr) non sarà possibile superare il limite di 200 persone.

Obbligo di utilizzare la mascherina protettiva anche all’aperto. Come già accade in molte regioni italiane, su proposta della sottosegretaria alla salute Sandra Zampa, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato che si sta valutando per introdurre questa misura. «Dobbiamo fare in modo che il sacrificio enorme fatto come Paese dia dei risultati permanenti. Se oggi l’Italia vanta numeri così diversi dal resto d’Europa è perché siamo stati rigorosi. Di fronte a una ripresa molti sindaci e presidenti di Regione stanno andando in questa direzione», ha dichiarato Zampa.

Introduzione di più aspre sanzioni amministrative, da 500 a 3.000 euro.

Nel caso in cui la curva dei contagi dovesse impennarsi ulteriormente, il Governo si è dichiarato pronto a dare un vigoroso giro di vite agli orari dei locali della movida con il fine di limitare il diffondersi del virus soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione. In tal caso, bar e affini saranno costretti a chiudere entro e non oltre le ore 23:00 e i suoi avventori non potranno accedervi oltre ad un numero prestabilito commisurato in base ai metri quadri del locale. Stesse limitazioni potrebbero essere applicate anche a matrimoni e feste private.

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