Delitto in casa di riposo
Condanna definitiva:
otto anni

La Cassazione ha convalidato la condanna per la morte di Dolores De Bernardi, 91 anni, soffocata nel suo letto di degenza con un paio di guanti in lattice dalla compagna di stanza

La Cassazione mette la parola fine al processo per la morte di Dolores De Bernardi, 91 anni, soffocata nel suo letto di degenza con un paio di guanti in lattice che la sua compagna di stanza, al don Guanella di via Grossi, le aveva infilato in bocca. Diventa definitiva la condanna a 8 anni di carcere per Antonietta Pellegrini, 83 anni, riconosciuta colpevole dell’omicidio avvenuto il 27 settembre di quattro anni fa.

La sentenza

Omicidio non volontario, come aveva sentenziato la corte d’Assise di Como (che aveva condannato la donna in primo grado a 16 anni di carcere), bensì preterintenzionale, come stabilito invece dai giudici di appello (che avevano dimezzato la pena). Tradotto: Dolores De Bernardi è morta per colpa della vicina di letto, ma la signora Pellegrini non voleva ucciderla.

La dinamica di quel delitto racconta di una tragedia dai due volti. Quello della vittima, ovviamente. Ma per certi versi anche quello dell’imputata. Che in aula, a Como, durante il processo di primo grado, si difese dicendo: «Io la colpa non me la voglio prendere, perché prendersi la colpa e non averla è la cosa più brutta... Andate a cercare le mie referenze, ho lavorato 10 anni da volontaria in Ca’ d’Industria con gli anziani, quando sono andata via il parroco è venuto a chiedermi di tornare... La Dolores? Poverina, non stava bene, gridava in continuazione, e anche gli altri le dicevano di stare zitta. Quel giorno l’ho vista attraverso la porta della sua stanza mentre tornavo nella mia camera, aveva la bava alla bocca e urlava, e allora mi sono permessa di entrare e c’erano due guanti, e li ho presi e li ho stropicciati un po’ così, per pulirle la bocca, e poi li ho lasciati lì, sul suo letto...».

Il ricorso in Cassazione

In realtà questa versione non è stata creduta dai giudici. Innanzitutto i guanti non sono stati lasciati sul letto, bensì nella gola della donna. E poi la versione dell’intervento per pulirle la bocca è sembrata fin da subito del tutto inverosimile.

I legali della signora Pellegrini (Michele Monti e Fabrizio Lepore) che erano riusciti a far dimezzare la pena alla donna, aveva provato a chiedere l’annullamento della condanna alla Cassazione ma il ricorso è stato respinto.

Anche se passata in giudicato la condanna, Antonietta Pellegrini non finirà in carcere. Anche perché in questi anni è stata ai domiciliari, scontando quindi già metà della pena a lei inflitta.
P.Mor.

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