«Dormitorio, il sindaco si muova»
La sveglia arriva da destra

Ferretti (FdI): «Bisogna impegnarsi di più». Biondi (Forza Italia): «Fare chiarezza, lo spazio serve»

Ora anche i consiglieri di maggioranza alzano la voce e chiedono al sindaco Mario Landriscina di darsi da fare per arrivare all'attesa apertura di un nuovo dormitorio. Fratelli d’Italia, in particolare, incalza il primo cittadino. Il sindaco è intervenuto in consiglio comunale per aggiornare l’assemblea su quanto l’amministrazione sta facendo per dare ai senzatetto della città un riparo. Ma non sono arrivati i dettagli più importanti: il luogo individuato per la struttura, i tempi e i protagonisti.

«Vorremmo saperne di più – dice Matteo Ferretti, capogruppo di Fratelli d’Italia – soprattutto perché adesso bisogna arrivare ad una decisione. Senza il centro Cardinal Ferrari, dalla prossima stagione alla città servirà un dormitorio e un nuovo luogo adatto per il tendone dell’emergenza freddo. A nostro avviso il Comune deve mettere sul piatto qualcosa di più. Non può limitarsi a chiedere l’aiuto di enti caritatevoli e associazioni. Serve individuare un immobile e nel caso ristrutturarlo, contribuendo anche con delle risorse. Ma l’amministrazione dovrà anche partecipare alla futura gestione del dormitorio, una partita che si annuncia onerosa e complicata. Non dico al 100%, ma comunque da protagonisti». Palazzo Cernezzi ha invitato nei mesi scorsi una trentina di soggetti attenti al tema dei senzatetto per coinvolgerli nel progetto del futuro dormitorio. Un progetto che il consiglio comunale a maggioranza attraverso una mozione (voluta proprio dall’allora consogliera di Fratelli d’Italia Patrizia Maesani) approvata a luglio si è impegnato a mandare in porto.

«Incalzare, rincarare la dose e bussare alla porta del sindaco e della giunta è sempre utile – spiega Luca Biondi, giovane consigliere forzista – Anche il nostro gruppo sul tema dormitorio chiede chiarezza. Ci teniamo, abbiamo votato a favore della mozione nei mesi scorsi. È palese che serva alla città, ancora in queste notti gelide molti senzatetto dormono sotto ai portici di San Francesco, del Crocifisso e del liceo Volta».

I letti non bastano, si resta fuori

Alcuni dei senzatetto ancora per strada sono in lista d’attesa per entrare nelle strutture d’accoglienza. Così nei giorni scorsi aveva spiegato l’assessore ai servizi sociali Angela Corengia. Lunedì sera però il sindaco ha detto che non ci sono richiedenti in coda. In realtà gli stessi uffici di Palazzo Cernezzi fanno sapere che al 21 gennaio all’emergenza freddo ci sono 16 domande in lista d’attesa e altre 6 per il tendone, mentre in via Napoleona i senzatetto rimasti fuori sono 10.

L’ipotesi di via Colonna

Sul tema del dormitorio la nebbia è ancora fitta. Della rete di soggetti chiamata a raccolta con una lettera firmata dal sindaco, in sette sono rimasti accanto al Comune. L’Asst Lariana ha offerto, ha riferito Landriscina, «una cubatura». Ma già nei mesi scorsi l’ipotesi di usare pezzi dell’ex ospedale psichiatrico nel San Martino era stata scartata. Altri due soggetti - non svelati dal sindaco - hanno promesso una decina di migliaia di euro. Nel mentre la consigliera del gruppo misto Ada Mantovani ha proposto di usare il pian terreno dello stabile di via Colonna, 350 metri quadrati di proprietà pubblica, attualmente vuoti, sotto alla Croce Azzurra. Associazione, quest’ultima, che non è affatto contraria. «Pochi anni fa quel piano era stato sistemato per dare uno spazio ai giovani musicisti – dice l’assessore al patrimonio Francesco Pettignano – Poi non so dire se sia il luogo più adatto per l’accoglienza».

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