Ecco il piano “Colao”
Sei obiettivi per l’Italia

La task force di esperti ha consegnato il lavoro alla presidenza del Consiglio. Qui sotto il testo integrale

.Sono oltre 100 le proposte consegnate dalla task force guidata da Vittorio Colao al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per far ripartire il Paese. Sei ambiti di intervento che vedono le imprese e il lavoro come «motore dell’economia», le infrastrutture e l’ambiente come «volano del rilancio», il turismo, l’arte e la cultura come «brand del Paese», con una pubblica amministrazione che punti ad essere «alleata dei cittadini e imprese» e settori come quello dell’ istruzione e della ricerca da declinare come «fattori chiave per lo sviluppo». Senza tralasciare gli individui e le famiglie per i quali urge costruire «una società più inclusiva e equa».

QUI il testo integrale

Il lavoro, di un team di lavoro , è stato svolto «su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività» fanno notare i 17 componenti della task force composta da top manager, economisti, sociologi, fisici, avvocati e specialisti del lavoro.

Il piano mette nero su bianco molte delle azioni di intervento chieste dalle forze politiche in questi ultimi mesi. C’è l’indicazione di rinviare il saldo delle imposte del 2019 e l’acconto per il 2020, c’è il consiglio di escludere il «contagio Covid-19» dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e quello di neutralizzare fiscalmente, in modo temporaneo, il costo di interventi organizzativi per l’adozione dei protocolli di sicurezza. Ma c’è anche la richiesta di definire e adottare un codice etico per la P.A. sullo smart working; consentire (in deroga temporanea) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020. E c’è la necessità di aiutare fiscalmente le aziende del turismo mentre viene segnalata l’esigenza di incentivare il reinsediamento in Italia di attività ad alto valore aggiunto.

Il rapporto, che verrà illustrato nei prossimi giorni, propone obiettivi generali e sei ambiti fondamentali per il rilancio (Imprese e Lavoro; Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie) e articola iniziative per ciascuno di questi.

Tra le proposte, quella di escludere il contagio Covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e neutralizzare fiscalmente, in modo temporaneo, il costo di interventi organizzativi, ad esempio la turnazione, gli straordinari, conseguenti all’adozione dei protocolli di sicurezza e al recupero della produzione perduta per il fermo, per non penalizzare la competitività dell’impresa e i redditi dei lavoratori.

Il rapporto è composto di 50 pagine e suddiviso in 6 capitoli (Imprese e Lavoro; Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie), suggerisce interventi a 3, 6 e 12 mesi e contiene oltre un centinaio di schede di lavoro.

Tra le altre norme si legge la proposta di consentire (in deroga temporanea a Decreto Dignità) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020. Ma anche le compensazioni fiscali e il rinvio dei pagamenti delle tasse.

Per quanto riguarda gli affitti il rapporto suggerisce di prevedere per legge la ripartizione del rischio tra locatore e conduttore “nella forma di presunzione o, in alternativa, incentivazione (tramite riduzione di Imu e TariI) della rinegoziazione dei canoni commerciali e dei finanziamenti correlati (ad es. mutui ipotecari)”.

Per incoraggiare i pagamenti elettronici e l’emersione del nero si prevedono sanzioni per gli esercizi commerciali e servizi privi di Pos o con Pos non funzionante.

Tra le proposte per la famiglia si sostiene un piano nazionale per lo sviluppo di nidi pubblici e privati (0-3 anni) per la maggioranza dei bambini “per migliorare la conciliazione dei tempi di vita, sostenere il desiderio di maternità e paternità e diminuire le disuguaglianze tra bambini”.

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Eco di Bergamo Il piano Colao