Erba, nel codice di comportamento
non si parla più di social e decoro

Fosse una partita, diremmo che hanno vinto i dipendenti. L’amministrazione comunale ha deciso di togliere dal codice di comportamento tutti i passaggi che avrebbero finito per mettere in cattiva luce i dipendenti pubblici, dal divieto di utilizzare i social network alla cura dell’abbigliamento.

La storia inizia a settembre, quando la giunta comunale approva la bozza del nuovo codice di comportamento. Sono 22 pagine, all’interno ci sono passaggi curiosi che vengono subito riportati da “La Provincia”: inviti a non fare telefonate private e a non utilizzare i social network, ad andare in municipio «avendo cura della propria persona e con un abbigliamento consono», divieto di accesso ai negozi e ai bar durante i servizi esterni.

Una parte era interamente dedicata alla polizia locale, con l’invito agli agenti ad avere «particolare cura della propria persona e dell’aspetto esteriore: l’acconciatura dei capelli, della barba e dei baffi, nonché i cosmetici da trucco, devono essere compatibili con il decoro della divisa». Senza dimenticare il divieto di intrattenere «rapporti con persone notoriamente dedite ad attività illecite, anche nel caso in cui siano incensurate».

I sindacati chiesero subito un incontro con l’amministrazione. Gli incontri in questi mesi ci sono stati eccome, del resto l’assessore al personale Gianpaolo Corti lo aveva detto chiaramente: «Abbiamo ripreso le linee guida Anac, ma siamo apertissimi a modifiche. Raccoglieremo osservazioni da tutte le parti coinvolte».

La versione definitiva è arrivata a pochi giorni dal Natale, con il documento ufficiale approvato dalla giunta. Le parti sensibili sono tutte scomparse.. È rimasto, esplicito, solo il divieto di accedere a bar e negozi durante i servizi esterni.

Grossi tagli anche nel paragrafo dedicato alla polizia locale. Si parla di cura della divisa, ma scompaiono i riferimenti a barba, baffi, capelli e trucco.