Fotomontaggio a luci rosse
Nel mirino ragazza di Casnate

La vittima si è rivolta alla polizia postale: «Inserita in una chat con immagini pornografiche». E ha avviato anche una raccolta firme

«Una domenica mattina mi sono svegliata con un messaggio su Instagram che diceva: “Sei tu quella del gruppo che […] Mettono tue foto così su quel gruppo”. Ora io, pur essendo consapevole di non aver mai fatto foto di quel tipo, mi sono sentita profondamente turbata. Perché? Perché la nuova moda di alcuni piccoli uomini è creare fotomontaggi con il volto di donne preso dai loro profili social e il corpo nudo di altre donne. Sono fotomontaggi, è vero, ma possono tranquillamente rovinare la reputazione di una persona e comunque crearle disagi non da poco».

Quando la ventiseienne di Casnate con Bernate, ha aperto una chat di Telegram composta da circa 50 mila utenti, le si è gelato il sangue. Già perché, all’interno, c’erano oltre 33 mila immagini pornografiche, fotomontaggi e non, in alcuni casi ritraenti minori.

Tra quel mare di foto e dati personali c’erano anche i suoi, nome e cognome oltre ai riferimenti di Instagram, ovviamente comunicati senza il suo consenso. Elisa non ha avuto il coraggio di scavare oltre, per risalire anche alle foto. Dopo lo choc iniziale, ha però trovato la forza di segnalare l’accaduto alla polizia postale (procederà a una formale denuncia nelle prossime ore) e aprire una petizione online, per fermare il fenomeno del revenge porn, ovvero la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite Internet, senza il consenso dei protagonisti.

La petizione è su www.change.org/NoRevengePorn.

(Daniela Colombo)

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