Galli: «Muggiò, chiedo scusa alla città»
Ora la speranza è per dopo l’estate

L’assessore: «Non siamo arrivati in tempo alla riapertura, ma ci impegniamo a ripartire prima di metà settembre. Non è solo colpa nostra: a volte non siamo capaci, ma a volte altri fanno di tutto per non trovare un compromesso»

La piscina di Muggiò chiusa dal luglio del 2019 non fa dormire sonni sereni alla giunta.

L’assessore allo sport Marco Galli assicura massimo impegno per riaprire a settembre. Con o senza Federazione italiana nuoto. In consiglio comunale Galli ha risposto ad alcuni interrogativi posti dai rappresentanti delle opposizioni sull’unica vasca olimpionica presente a Como e provincia le cui porte sono chiuse da un anno.

«E’ un tema che fa dormire poco la notte – ha detto l’assessore in aula – è un problema molto tortuoso. Stiamo cercando di capire come aprire la piscina alle associazioni che la richiedono ed anche ai cittadini. E’ un tema caldo al quale io e l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Bella stiamo dedicando molto tempo, come pure il vicesindaco e assessore al bilancio Adriano Caldara. Garantisco: siamo concentrati. Ad oggi non è stato possibile dare risposte e anzi chiedo scusa al consiglio e soprattutto ai cittadini per non essere arrivati per tempo alla riapertura. Non dipende sempre e solo da noi. Certe volte non siamo capaci, ma certe volte altri fanno di tutto per non percorrere la giusta strada o per trovare un compromesso. Noi siamo un ente pubblico e non siamo qui a fare donazioni. Fin o non Fin, siamo impegnati per ripartire prima della normale ripresa delle attività di solito fissata a metà settembre».

Quindi l’obiettivo è aprire nel primi giorni di settembre, passato agosto. Nel periodo estivo però bisognerà fare le manutenzioni e i lavori per i quali la piscina è stata chiusa, come da indicazioni dei vigili del fuoco. Il tubo che perdeva, scoperto durante le vacanze di Natale, è stato sistemato, ma per esempio ci sono da rifare ancora i finestroni. E poi c’è il nodo della gestione. Da anni la Fin, la federazione italiana nuoto, si è occupata dell’impianto. La scorsa settimana però la Fin ha portato via anche gli ultimi strumenti utili alle corsie e alla vasca, dopo dodici mesi di trattative per il rinnovo dell’affidamento che non sono mai arrivate a un dunque.

Tutte le associazioni legate al nuoto, dalla Como Nuoto alla Pallanuoto Como, dall’Ice club all’Osha, hanno più volte preso posizione spiegando che Muggiò è l’unico impianto utile agli allenamenti agonistici. Tanti appassionati, mamme e papà, hanno lamentato il disagio. Sullo sfondo c’è la possibile riqualificazione della piscina proposta dalla ditta Nessi&Majocchi.

«Il procedimento ha un tempo di 90 giorni – ha detto Bella in consiglio – al netto delle richieste documentali d’integrazione che interrompono il percorso. L’ultima richiesta fa data al 7 febbraio, poi c’è stato il Covid e dunque entro il 1 agosto dobbiamo dare corso all’istruttoria». Tradotto: l’amministrazione deve dire entro i prossimi due mesi se il progetto di riqualificazione interessa o meno alla città. Solo dopo potrà partire l’iter per l’approvazione.

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