Giù da Brunate in moto con i freni rotti
Li sorpassa e li blocca con l’auto: salvi

Il veicolo ha rallentato lasciando che lo scooter si “appoggiasse” per arrestare la corsa - Ferita in modo lieve la passeggera. Il conducente dell’auto: «Non c’era altro modo per fermarli»

Como

«Quando quella signora ha iniziato a urlare mi sono detto che avrei dovuto fare qualcosa... Li ho sorpassati, ho rallentato e, sì, devo dire che alla fine è andata bene davvero».

Andrea O., giovane padre di Olgiate Olona (Va), è il protagonista di un “non” incidente avvenuto ieri pomeriggio attorno alle 16 tra via Crispi e via Grossi ma in realtà “cominciato” molto prima, tra le ultime curve e i rettilinei di via per Brunate, da cui scendevano sia lui - con moglie e bambini al seguito, reduci da una bella passeggiata alle baite -, sia uno scooter con una coppia a bordo.

La dinamica, in sintesi, è questa, ed è per certi versi davvero incredibile: sulla strada probabilmente più ripida di tutta la provincia di Como, tolto il muro di Sormano, i freni dello scooter sono andati all’improvviso in avaria, e più il conducente tentava di azionarli, più la moto acquistava velocità. Andrea le è stato dietro per un po’, poi – quando mancavano ormai pochi metri all’ultima curva, quella dalla quale ci si immette su via Grossi e dopo averli visti mancare una cancellata d’un soffio – ha avuto la prontezza e la freddezza necessarie per riuscire a superarla e subito dopo a rallentare, offrendo così al motociclista una “sponda” per rallentare fino ad arrestare la corsa. Roba da film, con un lieto fine: a un passo dal baratro (via Grossi, appunto), scooter e auto si sono scontrate si direbbe quasi “dolcemente”, anche se la moto è comunque rovinata a terra e la donna che sedeva dietro il conducente è rimasta ferita a una gamba. Soccorsa da un’ambulanza della Croce rossa di Como è stata accompagnata all’ospedale di Cantù, per valutare la portata di un trauma comunque in codice verde, quello che qualifica la gravità minore, nulla in confronto alla prognosi che avrebbe rimediato finendo contro un muro. «Sì, siamo stati fortunati», conviene ora Andrea, che ha ricevuto anche il plauso degli agenti della polizia locale intervenuti per rilevare l’incidente. Non si può dire che abbia agito d’istinto, perché la testa ce l’ha messa eccome, ma è stato rapido, questo sì, rapido e deciso. Un istante di esitazione in più e la storia sarebbe finita diversamente. «In quel momento ho pensato che avrei potuto aiutarli soltanto così. Vedevo lui in difficoltà, lo vedevo stringere continuamente i freni mentre lo scooter acquistava sempre maggiore velocità. Poi lei si è messa a urlare terrorizzata e a quel punto ho pensato che avrei dovuto fare qualcosa, o avrebbero finito per schiantarsi».

Insomma, fine che più lieto non si può: «Sì - conferma ancora Andrea, la cui macchina, una Opel Zafira, ha riportato danni lievissimi -. Mi dispiace che alla fine siano caduti comunque ma credo che non avrebbe potuto essere altrimenti».

Il conducente dello scooter lo ha ringraziato a lungo, e così gli agenti della polizia locale. Che hanno avuto il loro bel daffare nella ricostruzione di un incidente in cui, una volta tanto, non ci sono colpe ma soltanto meriti.

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