Green pass in ospedale
ancora visite limitate
«Tuteliamo i malati»

protesta: una comasca da un mese quasi non vede la madre di 90 anni . La direzione: «Ancora rischi, valuteremo ciascun caso»

Visite ai pazienti, l’Asst Lariana apre uno spiraglio, ma la priorità resta tenere a distanza di sicurezza il virus.

In virtù delle nuove norme, le aziende ospedaliere possono permettere le visite ai pazienti. Molti ospedali lombardi si sono già attrezzati. E Como? Proprio ieri, la direzione sanitaria, dopo le segnalazioni e le lamentele dei cittadini, ha licenziato un documento relativo agli ingressi. L’apertura di fatto è minima, per l’Asst Lariana la priorità resta la tutela della salute dei pazienti a fronte di una pandemia non ancora sconfitta.

Massima precauzione

«L’andamento epidemiologico, e in particolare la circolazione di varianti, rendono ancora necessario assumere comportamenti di massima precauzione – spiega il direttore sanitario Matteo Soccio - le persone ricoverate hanno maggiori fragilità, e dobbiamo in tutti i modi evitare il rischio di contagio. La normativa vigente, del resto, impone espressamente alla direzione sanitaria delle strutture l’adozione delle misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».

Pertanto, un visitatore alla volta potrà (con il Green pass), come già accade, concordare una visita con i primari. Soprattutto, specifica Asst Lariana, per «minori, donne in gravidanza, pazienti disabili, pazienti che necessitano di assistenza continuativa, pazienti con definite condizioni cliniche, psicologiche o socio assistenziali di particolare impegno». Occorre inoltre sottoporsi al controllo della temperatura, indossare i dispositivi di protezione, igienizzarsi le mani. Resta vietato l’accesso degli accompagnatori al pronto soccorso, salvo eccezioni sempre da valutare.

Le proteste dei parenti

Si moltiplicano però le testimonianze di cittadini che bussano inutilmente alle porte dell’ospedale. «Mia madre ha 90 anni, è invalida al 100% per una demenza senile ed è stata ricoverata il 20 luglio – racconta Antonella Malinverno – ha bisogno di me. Si è rotta il femore cadendo e dopo la relativa attesa in pronto soccorso è stata trasportata e operata nel reparto di ortopedia del Sant’Anna». Dopo l’operazione, la donna l’ha potuta vedere per un quarto d’ora, «poi è stata trasferita a Mariano Comense per la riabilitazione». Solo «la settimana scorsa, dopo varie richieste, abbiamo ottenuto un’altra visita di quindici minuti, grazie al cambio della biancheria. In tutto mezz’ora in un mese».

Purtroppo l’anziana durante la degenza si è di nuovo rotta il femore e deve essere trasferita per una nuova operazione a San Fermo. Niente visite finché è allettata. Malinverno si è rivolta senza esito anche alle forze dell’ordine. «Devo salutare mia madre. Mi appello alle norme vigenti: com’è possibile restare fuori dalla porta malgrado il Green pass?».

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