I poliziotti salvano un uomo nel lago
Circondati e insultati da ragazzini

Denunciati a piede libero una diciannovenne e un minorenne residenti in città - Nei giorni scorsi il questore aveva parlato di una «intolleranza crescente» verso le divise

Como

Nel mondo alla rovescia, non ci sarebbe notizia. Ma in attesa che i principi e le regole conosciute e considerate valide fino ad oggi siano ribaltate quanto avvenuto nella notte di domenica in viale Geno suona come un fatto tanto incredibile quanto clamoroso. Un gruppetto di giovani comaschi ha accerchiato e iniziato a insultare gli agenti di polizia intervenuti per prestare soccorso e aiuto a un uomo - ubriaco - che nottetempo si era gettato nel lago (peraltro in un punto dove la balneazione è vietata) senza più riuscire a tornare a riva.

La Questura di Como ha formalizzato, con una comunicazione di notizia di reato spedita in Procura, la denuncia a piede libero per resistenza, violenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale a carico di due giovanissimi comaschi: lei 19 anni, lui appena 17. Si tratta degli unici due protagonisti di una nottata di ordinaria follia che gli agenti sono riusciti a fermare e a identificare (gli altri all’arrivo dei rinforzi si erano dileguati).

La vicenda risale allo scorso fine settimane, più precisamente alla mezzanotte tra sabato e domenica.Un uomo di 37 anni - poi sanzionato per ubriachezza, ma anche denunciato pure lui per imbrattamento (ha deciso di utilizzare la Questura come una toilette) e per oltraggio - dopo aver esagerato con i brindisi aveva pensato fosse saggio gettarsi nel lago per un bagno. Dopo alcuni minuti di bracciate al buio senza che riuscisse a ritornare all’asciutto, qualcuno ha deciso di chiamare il 112 per chiedere l’intervento di chi potesse aiutarlo.

I primi ad arrivare in fondo a viale Geno sono stati due agenti di pattuglia a bordo di una volante della polizia. Al loro arrivo, e in attesa dei vigili del fuoco, i poliziotti hanno cercato di convincere l’uomo a raggiungere la riva per poterlo poi aiutare a uscire dall’acqua. Mentre si trovavano impegnati nell’intervento di soccorso, secondo quanto ricostruito nella segnalazione inoltrata poi in Procura, un gruppetto particolarmente nutrito di ragazzi, tutti italiani, li ha letteralmente circondati.

Sono iniziate alcune proteste, richieste rivolte agli agenti di andarsene fino ad arrivare agli insulti e agli spintoni (la giovane poi denunciata è accusata anche di aver messo le mani addosso a un poliziotto). Fatto sta che i due agenti sono stati costretti a chiamare i rinforzi con il risultato che in viale Geno sono dovute intervenire, per soccorrere un uomo che si era gettato in acqua, ben quattro auto della Questura (oltre ai vigili del fuoco che hanno provveduto a recuperare l’uomo dal lago).

Non è la prima volta che, negli ultimi mesi, gli agenti sono costretti a vedersela con aggressioni verbali e non solo, anche da parte di persone che non sono coinvolte nell’intervento ma, semplici spettatori, decidono di insultare gli uomini in divisa. Un fatto stigmatizzato, nei giorni scorsi, dallo stesso questore di Como, Giuseppe De Angelis: «Purtroppo - aveva detto proprio a La Provincia - noto un aumento di episodi che denotano da un lato una mancanza di educazione e buon senso, penso alle tante segnalazioni notturne per disturbo della quiete, e soprattutto un incremento di denunce per oltraggio o resistenza o peggio lesioni verso i poliziotti. Questo non è accettabile».

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