Il bilancio del virus
Cento morti in più
in tre settimane

Anche ieri sette morti e numerosi contagi

La provincia di Como è tra le meno colpite dai contagi. E nonostante questo nelle ultime tre settimane oltre cento comaschi sono morti a causa delle complicanze causate dal coronavirus. Sono numeri tragici, ancorchè infinitamente più bassi di quelli di realtà come Bergamo, quelli che emergono dall’andamento del virus nella nostra provincia.

Nella giornata in cui i contagi hanno ricominciato a correre pericolosamente, dopo tre giorni di calo che avevano fatto sperare all’inizio dell’inversione di tendenza, a Como i dati ufficiali segnalano il superamento dei cento lutti che hanno segnato il Comasco in questo drammatico mese di marzo.

Ieri sette decessi

Ieri, dai Comuni, è arrivata la notizia di almeno altre sette persone morte. A Senna Comasco è morto un uomo di oltre settant’anni. A Sala Comacina le vittime del Covid salgono addirittura a cinque (su un totale di una decina di contagi) dopo la morte di un uomo di 75 anni.

A Como città sfiorati i cento contagi e raggiunti i venti morti: l’ultimo in ordine di tempo è un pensionato di 82 anni. Aveva 86 anni, invece, il paziente residente a San Fermo e morto in ospedale. Decisamente più giovane quello morto a Bregnano: 62 anni.

Dietro ogni numero, dietro ogni età, una storia diversa. La storia di uomini e di donne che, dopo aver contratto il coronavirus, hanno avuto polmoniti gravissime risultate loro fatali. Sono già 47 i Comuni della provincia dove sono risuonate le campane a morto per piangere almeno una persona che non è riuscita a vincere la battaglia contro il virus.

Complessivamente le persone contagiate, di cui si ha l’esito ufficiale del tampone (impossibile contare il numero delle persone che hanno preso il virus, ma non risultano nei numeri ufficiali), sono salite ieri a 762, un incremento di 56 nuovi casi registrati rispetto al giorno precedente.

L’andamento dei casi

La curva della crescita dei contagi tra le province di Como, Sondrio e Varese dimostra come l’andamento del virus sia stato sostanzialmente sovrapponibile e che la grossa differenza nei numeri è legata ai dati iniziali: più alti sono stati, più hanno influito su una crescita maggiore di casi complessivi.

A livello lombardo, come anticipato, i contagi sono tornati a crescere in modo preoccupante: ben 2500 pazienti positivi in più in una sola giornata. E, ovviamente, preoccupano i numero dei ricoverati in terapia intensiva: altre 27 persone sono finite in rianimazione portando il dato complessivamente a ben 1.263. In totale le persone attualmente in ospedale, in Lombardia, sono poco meno di ventimila. I deceduti nella nostra regione sono saliti invece a 4.861.

Unico numero incoraggiante quello delle persone dimesse dall’ospedale: 1.500 in un giorno. Ma la strada è ancora lunga.n 

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