Il centro che salva gli animali selvatici
A Calolziocorte anche quelli di Como

Un “ospedale” per animali selvatici feriti, vittime di bracconaggio o di incidenti - Al via un corso a numero chiuso per la formazione di volontari che opereranno nella struttura

Como

Anche gli animali comaschi che hanno bisogno di cure potranno fare riferimento al nuovo centro di Calolzio per gli animali selvatici feriti, vittime di bracconaggio o incidenti provenienti da tutta la provincia di Lecco, ma ache da Como, da Bergamo e da Monza Brianza.

E ora al Cras - centro recupero animali selvatici “Stella del Nord” di Calolziocorte, il primo aperto dalla Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, e autorizzato dalla Regione Lombardia, ha dato il via a un corso a numero chiuso per la formazione di volontari che opereranno nella struttura.

C’erano i vertici delle istituzioni militari, civili e sanitarie in materia di tutela ambientale, ieri all’inaugurazione del corso che si è tenuta nell’ampia tenuta del Cras, in via Macorna .

Presenti per l’occasione: il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale della Lombardia Gianluca Comazzi , il sindaco Marco Ghezzi , il comandante del gruppo Forestale di Como e Lecco, colonnello Carlo Chiavacci , il comandante della polizia provinciale di Monza e Brianza, Fabio Zanard o, Mirco Cappelli per la polizia provinciale di Lecco, Gianluigi Valsecchi per Ats Brianza, il direttore scientifico del Cras, Reiner Schneider e il collega Giambattista Fornari.

Nell’area di 65 mila metri quadrati, attrezzata grazie a un bando regionale, gli animali selvatici feriti portati dai carabinieri forestali o dagli agenti della Polizia provinciale o da privati cittadini vengono accolti, curati e salvati h 24. Oltre all’ambulatorio ci sono strutture pensate per ogni specie: dal tunnel di volo lungo 20 metri per la riabilitazione degli uccelli, al reparto di terapia intensiva costruito per un cervo arrivato in fin di vita. E c’è tutta un’area per il reinserimento in natura degli animali salvati. «Tra ignoranza, dimenticanze o vere persecuzioni, gli animali selvatici sono considerati animali di nessuno - ha affermato la presidente della Leidaa Michela Vittoria Brambilla che ha ceduto l’area e ha intitolato il centro alla figlia Stella . La Leidaa ha deciso di intraprendere una battaglia per la tutela anche di questi animali e abbiamo deciso di mettere le competenze acquisite nella gestione di canili e gattili, per la fauna del nostro territorio, anche per animali non autoctoni». Il corso formerà proprio nuovi volontari, ma nei piani della Leidaa c’è quello di esportare il modello del Cras calolziese in tutt’Italia.

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