Il dramma Ca’ d’Industria
Operatori stremati
e attesa per i nuovi test

Como: Focolaio a Rebbio. Il presidente Beccalli:«Eravamo attrezzati, ma di fronte a un tornado non è bastato»

La Ca’ d’Industria è in crisi, il focolaio che ha travolto la residenza per anziani di Rebbio scuote le famiglie e il personale. Tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 nella Rsa di via Varesina è scoppiato un focolaio e il Covid ha colpito nove ospiti su dieci, con 31 vittime (un utente su quattro).

Questa settimana la Ca’ d’Industria ha effettuato i consueti screening e 18 dei 65 ospiti testati sono risultati negativi al primo tampone. Gli altri 41 invece sono ancora positivi e dovranno effettuare dei nuovi test tra una decina di giorni.

Le famiglie, i figli con i genitori ricoverati in struttura, si dicono preoccupati anche se al contempo vicini alla Ca’ d’Industria che vive un momento d’emergenza. In maggioranza gli ospiti sono asintomatici, ma il contagio ha dimostrato di essere rapido e letale. C’è chi lamenta nelle ultime settimane delle difficoltà nell’assolvimento nei bisogni di cura degli anziani e del resto gli stessi operatori si dicono sotto stress. I turni sono sempre più lunghi, alcuni sanitari hanno dormito nella struttura, non riposano, coprono le assenze dei tanti colleghi costretti a casa in quarantena.

A breve si attende il rientro di una decina di operatori tornati negativi affinché possano dare man forte al personale rimasto in servizio. Altri dipendenti sono stati spostati dalle altre residenze per anziani cittadine.

Alcuni familiari spiegano che i loro cari sono stati sottoposti a doppio tampone, dei campioni sono stati inviati a Varese per capire se si è trattato della variante inglese. All’inizio del mese gli unici ospiti sani e negativi hanno ricevuto il vaccino anti Covid, hanno il richiamo della seconda dose a giorni. Anche gli operatori negativi sono stati vaccinati.

La vaccinazione come noto è arrivata in Ca’ d’Industria a inizio gennaio, ma solo nelle strutture di via Brambilla e a Le Camelie. In via Varesina sarebbe stato inutile vaccinare i positivi. I contagi purtroppo si sono riaccesi proprio alla vigilia dell’arrivo dei vaccini, una dolorosa beffa.

La Ca d’Industria si sente travolta da un tornado. «Così ci siamo sentiti nelle ultime settimane – scrive il presidente della fondazione Gianmarco Beccalli - eravamo pronti, attrezzati, sapevamo che la possibilità che il tornado potesse arrivare non era solo teorica. Ma non è bastato. Ci hanno purtroppo lasciato altri nostri amici, il nostro dolore è grande».
S. Bac.

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