Il no al “Lungolago Alida Valli”
Borghi: «Sono altri a meritarlo di più»

L’onorevole leghista torna sulla bocciatura della mozione presentata dagli alleati di Fratelli d’Italia: «Proposto non condivisa, non è così che funziona»

Como

Tiene ancora banco l’affaire Alida Valli, cui il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia avrebbe voluto dedicare il tratto di lungolago compreso tra il Tempio Voltiano e il monumento ai Caduti.

La mozione, come noto, è stata bocciata dal voto contrario - e compatto - degli alleati di “governo” di Forza Italia, della lista civica che sostiene il sindaco e della Lega.

Ieri, dopo tutto il cancan del giorno precedente, il consigliere e deputato leghista Claudio Borghi ha voluto tornare sull’argomento per puntualizzare un paio di passaggi, sgomberando il campo - ha detto - dal rischio che qualcuno possa fraintendere rispetto al giudizio sulla donna e sull’artista che, esule istriana, visse e amò Como e il suo lago: «La bocciatura, sempre che di bocciatura si possa parlare, non riguarda naturalmente Alida Valli... Semmai, questo sì - ha detto Borghi - è una bocciatura del metodo».

Benché il suo collega di Fratelli d’Italia Sergio De Santis, uno dei più “focosi” sostenitori della necessità di procedere all’intitolazione del lungolago alla diva, lo abbia più volte negato anche su queste stesse pagine («non dicano che la proposta non era stata condivisa»), Borghi proprio questo sostiene, che non ci sia stata condivisione: «Per un pezzo di lungolago tanto importante - dice il deputato - all’ombra di un monumento tanto importante, mi sarei aspettato un più puntuale coinvolgimento dell’intero consiglio... Voglio dire: se tengo davvero a una iniziativa, mi attivo per accendere un dibattito, una discussione, a meno che il fine non sia quello propagandistico di additare i “cattivi” che hanno detto no. Voglio dire: il consigliere De Santis non ha mai sollevato il telefono per chiedermi cosa ne pensassi».

Poi c’è una questione più meramente toponomastica, più legata alla figura dell’attrice e al suo rapporto con il capoluogo: «Il mio parere è che ci siano altri personaggi con legami ben più stretti con la storia di questa città ai quali faremmo bene a dedicare un tratto tanto prestigioso di lungolago. Penso allo stesso Giuseppe Terragni, cui il nostro stradario dedica soltanto un “piazzolo” in centro storico. Forse, sotto il monumento che proprio Terragni realizzò a partire dai disegni di Sant’Elia si potrebbe pensare a qualcosa di più comasco. Ecco - conclude Borghi - diciamo che se la proposta di Fratelli d’Italia avesse riguardato un’altra strada della città, probabilmente sarebbe anche stata accolta».

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