In città i primi turisti
e c’è grande fiducia
«D’estate sarà pieno»

Como: negli hotel ancora poche presenze,mentre le case vacanza già sono quasi esaurite. Bianca Passera: «Mi aspetto un rimbalzo da record»

Il turismo aspetta l’effetto rimbalzo, per il momento negli hotel le prenotazioni sono poche. Nelle case vacanza si intravede invece già la ripartenza. Nei grandi alberghi di riferimento della città per ora le camere occupate sono poche. I visitatori, soprattutto italiani, si sono visti nel weekend. Le stanze vengono prenotate solo per soggiorni a corto raggio, per ora non si vede la ripresa del turismo estivo. Il settore è però convinto che da luglio i flussi internazionali ripartiranno e che la voglia di andare in vacanza spingerà sul lago un numero record di turisti.

«Le camere occupate sono sei o sette oggi, rispetto alle 60-70 di due anni fa – spiega Roberto Cassani, presidente degli albergatori comaschi – Anche gli arrivi attraverso i portali online sono ai minimi termini. Le prenotazioni sono last minute. Qualcosa si muove da fine giugno, con i tedeschi». Territori concorrenti come la Liguria hanno un bacino d’utenza più nazionale, i nostri albergatori aspettano americani e inglesi. Ma in Europa c’è ancora scarsa chiarezza su green pass, tamponi e regole.

«Poco, per ora poco – commenta Bianca Passera, presidente di Lario Hotels – solo richieste ravvicinate. Ma già l’anno scorso il rimbalzo c’è stato, quest’anno sarà più grande. Abbiamo ottime speranze e previsioni. Ci vuole però tempo. Chi viaggia in aereo, dall’America e non solo, ha bisogno di più certezze rispetto all’Europa. Già comunque senza la quarantena la situazione inizia a smuoversi».

Segnali incoraggianti

Sempre in centro l’hotel Tre Re segnala pochi arrivi solo nel fine settimana, con i primi segnali incoraggianti sulla ristorazione, pur all’aperto e soltanto a mezzogiorno. L’hotel Quarcino senza ristorazione interna al contrario non vede ancora un rilancio ed attende la fine del coprifuoco serale. All’hotel Engadina il turismo è atteso più da luglio che da giugno, le prenotazioni per ora non si vedono se non quelle di chi viaggia per lavoro e quelle dei turisti del fine settimana. Al Plinius sono convinti che, come nel 2020, solo con l’estate in città e sul lago si tornerà ad accogliere migliaia di persone.

Più dinamica la situazione delle case vacanza. «Da noi iniziano ad arrivare – spiega Michele Cappelletti per Downtown Como – dallo scorso weekend siamo già pieni di italiani e svizzeri». «Siamo all’80% d’occupazione – dice Xavier Follini per The house of travellers – la nostra rete di alloggi ha già tante richieste. È un turismo last minute italiano, ma anche svizzeri, olandesi e belgi stanno tornando».

Gli affittacamere

Il turismo degli affittacamere non è stanziale, è più mordi e fuggi, è più giovane e meno danaroso. «Ci sommergeranno – racconta ancora Follini – la voglia di partire è globale e le domande d’interessamento sono quotidiane. Fino ad ora il clima non ci ha aiutato, ma sono convinto che presto ricominceremo meglio di prima e per più tempo. La stagione durerà più a lungo, anche fino ad ottobre».

Secondo l’associazione “B&b ospiti per casa”, tra il lago e la città svizzeri e tedeschi iniziano a chiamare per luglio, ma per ora i soggiorni degli stranieri sono come ovvio ridotti. Queste strutture ricettive chiedono a gran voce l’istituzione del green pass, a livello nazionale ancora non si è visto mentre il certificato europeo è atteso dal prossimo mese. S. Bacc.

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